Riflettiamo Insieme

nella vigna ...

Venite vicino

Questa sera torniamo a riflettere con una riflessione della nostra cara Enza:

“Venite vicino”. La chiave di lettura di questa parola per me è una: attingere alla fonte. Avvicinatevi a me, fate uno sforzo. Vi ho dato l’intelligenza perché possiate conoscermi. Vi ho dato un cuore, perché possiate amarmi, vi ho dato una chiesa perché possiate condividere.

“Andrete lontano”. Si Signore, vicino a te superiamo frontiere e ostacoli, perchè sei tu il motore della nostra esistenza e più nessuno riuscirà a fermarci. Grazie!

ARGOMENTO CHE PROPONGO PER UNA BUONA RIFLESSIONE DI COME IL CRISTIANO DEVE ESSERE NELLA CHIESA.
“LA CORRESPONSABILITA’ NELLA CHIESA”

PREMESSA:
Nella nostra diocesi bresciana ci si sta preparando al prossimo sinodo per le unità pastorali.
La mancanza di sacerdoti, la mobilità dei fedeli e il crollo della fede, ha portato il nostro vescovo a fare un sinodo per unire le parrocchie perché collaborino insieme. Lo Spirito di Cristo parla soprattutto attraverso i "segni dei tempi" e le persone ripiene della sua grazia. Ecco perché il Sinodo, in un contesto di preghiera e di ascolto della Parola di Dio, prevede sempre anche una consultazione del popolo di Dio, un discernimento spirituale comunitario, in vista di un nuovo cammino comune ed ecclesiale.

VANGELO. (MC 8,1-10)
In quei giorni, essendoci di nuovo molta folla che non aveva da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione di questa folla, perché già da tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle proprie case, verranno meno per via; e alcuni di loro vengono di lontano». Gli risposero i discepoli: «E come si potrebbe sfamarli di pane qui, in un deserto?». E domandò loro: «Quanti pani avete?». Gli dissero: «Sette». Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli. Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati. Erano circa quattromila. E li congedò.
Salì poi sulla barca con i suoi discepoli e andò dalle parti di Dalmanùta.

In questo Vangelo ci sono molti spunti per pensare come anche noi, nella nostra vita, non siamo diversi da quegli apostoli ma pure da quei quattromila presenti da tre giorni nel deserto andati per ascoltare Gesù.
In questo Vangelo Gesù dice: “Sento compassione di questa folla”. La compassione che prova Gesù è reale, sa che quella gente ha fame. Poteva tranquillamente far scendere la manna e tutto si sarebbe risolto, invece vediamo come coinvolge gli apostoli ma pure gli altri, Gesù non vuole fare le cose da solo.
Io immagino anche il proprietario di quei sette pani e pochi pesciolini, erano suoi, poteva sfamare lui e i suoi figli, invece ha avuto fiducia in Gesù, li ha donati, li ha messi a disposizione e ha collaborato a ciò che gli veniva chiesto. Poi il mio pensiero va pure agli apostoli quando Gesù disse loro di distribuire quei pochi pani dopo che li aveva benedetti. Quale faccia avranno fatto? Distribuire a quattromila persone qualche boccone di pane? Invece hanno ascoltato e lo stupore è stato grande: tutti hanno mangiato e si sono sfamati.

La corresponsabilità è fatta anche di gesti concreti di condivisione e generosità. Dobbiamo allora porci alcune domande. Qual è la nostra disponibilità ad aprirci agli altri e condividere il nostro tempo, le nostre energie e le nostre risorse?
Quei sette pani e pochi pesci, non sarebbero certamente bastati senza l’intervento di Gesù. Ci siamo mai chiesti quanto siamo aperti all’azione di Gesù nella nostra vita? Quanta fiducia abbiamo in Lui?
La nostra vita di ogni giorno è scandita dagli incontri che ci capitano, dalle cose che diciamo, dai gesti che facciamo, dalle decisioni piccole o grandi che prendiamo……. Ma cos’è che dà realmente sostanza e senso alle nostre azioni? Cosa, o chi, ci muove davvero?

Oggi quando penso al mio passato fatto di molto lavoro, di disponibilità, di condivisione, non posso fare a meno di pensare quanta grazia il Signore mi ha concesso per essermi donata sempre o quasi sempre gratuitamente. Ho un rammarico però, ed è quello di non essere mai stata collaboratrice nella mia comunità cristiana, nella mia parrocchia per ovvi motivi. Ho agito spesso da cristiana nella mia società ma è diverso che muoversi nella e con la chiesa. Ne sono cosciente ora che do la mia collaborazione e che vivo l’esperienza di dono comunitario, di collaborazione e di piccole responsabilità.
Ognuno di noi nella chiesa è apostolo che agisce, ma senza la fiducia in Gesù, senza ammettere che è Lui che ci ha chiamati ad operare possiamo rovinare tutto.
Sappiamo bene tutti che il sacerdote è una persona  che può avere grandi capacità organizzative e spirituali ma può avere anche alcuni difetti. Ci sono sacerdoti che faticano a dare in mano delle responsabilità ai laici, faticano ad aprirsi ad altre realtà, ma ci sono pure laici che si credono sacerdoti e da qui arrivano i problemi difficili da gestire.
Le parrocchie sono state create proprio per avere dei punti di incontro con il Signore nell’eucarestia, nei vari sacramenti; dove i fedeli si incontrano per ascoltare la Parola di Dio, ma che nei tempi, grazie ad alcuni santi sacerdoti, sono sorti pure gli oratori, punto di aggregazione e di formazione cristiana per i giovani. Dobbiamo capire che la parrocchia non è proprietà di nessuno e i battezzati sono chiamati ad operare, chi in un modo chi nell’altro in base ai propri carismi per il bene di tutti.


Per la sua missione la chiesa ha bisogno di tutti i battezzati per l’edificazione del corpo di Cristo.
Si tratta di una responsabilità “originaria”, in quanto è fondata non solo sull’operato del clero, ma su un incarico affidato “dal Signore stesso per mezzo del Battesimo e della Confermazione”. Il Concilio afferma che i sacri pastori non sono stati istituiti da Cristo per assumersi da soli la salvezza che la chiesa ha ricevuto nei confronti del mondo, ma che il loro magnifico incarico è quello di pascere i fedeli e di riconoscere i loro servizi e i loro carismi, in modo che tutti concordemente cooperino, nella loro misura, all’opera comune. (Lumen Gentium 30)

Se la missione richiede la partecipazione corresponsabile di tutti i battezzati, è perché trova il suo fondamento nella “Comunione”.
Si tratta in primo luogo della comunione con Dio Padre mediante Gesù Cristo nello Spirito Santo. La Chiesa infatti, si presenta come “un popolo adunato dall’unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Lumen Gentium 4) La Chiesa attinge dalla comunione Trinitaria, rivelata e trasmessa da Gesù Cristo, la sua essenza, la sua origine e la sua vita, soprattutto attraverso la Parola di Dio e i Sacramenti, in modo particolare attraverso l’Eucarestia, il Sacramento principale, a cui tutti gli altri sono ordinati. La comunione, che costituisce l’essenza della Chiesa, riguarda però anche la comunione fraterna e la carità verso tutti gli uomini. la Chiesa oggi sarà capace di servire il vangelo, di essere segno credibile del Regno di Dio, di entrare in dialogo col mondo, solo se riuscirà a dare visibilità, anche mediante una corrispondente organizzazione, al suo essere comunione.
Voglio terminare con un piccolo mio pensiero alla fine di questo pomeriggio di discernimento. La chiesa non deve fare politica ma vivere la politica si, è suo dovere. Contrastare scelte che danneggiano l’uomo è doveroso. Le associazioni cattoliche che si interessano di politica per il bene comune, non fanno altro che un servizio di comunione verso i più deboli e abbandonati. E’ il compito del cristiano operare in qualsiasi ambito per portare pace e solidarietà.
Pace e bene a tutti!

Sezione dedicata alla nostra amica Patrizia:

Il Dolore solo se è accettato e offerto diviene gioia, altrimenti può diventare disperazione. Il maligno tenta sempre di farci imboccare questa strada, che porta alla distruzione di sè e degli altri.
La domanda, il grido ci salva, perchè, come un bambino quando invoca la mamma è aiutato da lei, a maggior ragione o tanto più la nostra Mamma Celeste viene in nostro soccorso, portandoci lo Spirito Consolatore che ci fa ritornare la speranza.

Questo dolore non è capito dagli uomini, difficilmente ci possono aiutare, di solito LO aumentano!

Solo TU Signore ci comprendi totalmente, perchè siamo opera Tua. Fa' o Signore che possiamo amare anche chi non comprendiamo o non ci comprende, grazie. (Patrizia)

Gesù Cristo

Gesù Cristo
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Riflettiamo

Impariamo a soffermarci sulle parole e meditiamone il loro significato

L'importanza della preghiera

Chi prega, certamente si salva; chi non prega certamente si danna. Tutti i beati, eccettuati i bambini, si sono salvati col pregare. Tutti i dannati si sono perduti per non pregare; se pregavano non si sarebbero perduti. E questa è, e sarà la loro maggiore disperazione nell’inferno, l’aversi potuto salvare con tanta facilità, quant’era il domandare a Dio le di lui grazie, ed ora non essere i miseri più a tempo di domandarle

(Sant'Alfonso Maria De' Liguori)

Accrescere la cultura

«Io voglio vivere per Gesù e per la Chiesa. La scienza che serve a farmi vivere sempre più per il Signore e per la Chiesa è la cultura della mia vita e tutta la mia vita di cultura». Ogni giorno, ogni ora, ogni istante io sento il bisogno di accrescere le mie conoscenze. E la Chiesa è una fonte inesauribile di vita e di cultura per me!».

(San Pio da Pietrelcina)

Il dono della Sapienza

Nella Sapienza c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni. 
Onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. 
È un’emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell’Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s’infiltra. 
È un riflesso della Luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà.

Le preghiere dei Santi:

Le preghiere dei Santi:
Noi ci affidiamo a te. Non abbandonarci alla tristezza perché tu, Signore, sei con noi sempre. Tu non ci lascerai un istante. Se non avessi steso la mano, quante volte la nostra fede avrebbe vacillato! Tu, Signore, sei sempre intento ad accogliere le nostre confidenze. Aiutaci a non abbatterci nelle sofferenze fisiche e morali. Non permettere di affliggerci fino a perdere la pace interiore. Fa’ che camminiamo con buona fede, senza inquietudini e sconforti. Noi ci affidiamo a te: prendici la mano e guidaci pur per incogniti sentieri. Insegnaci ad affrontare la prova a mente serena, per amore tuo che la permetti. Donaci di acquistare tesori per la santa eternità. (San Pio da Pietrelcina)

Dio, nostro Padre, tu hai tanto amato gli uomini da mandare a noi il tuo unico Figlio Gesù, nato dalla Vergine Maria, per salvarci e ricondurci a te. Ti preghiamo, Padre buono, dona la tua benedizione anche a noi, ai nostri genitori, alle nostre famiglie e ai nostri amici. Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli ci chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo amato Figlio, che viene per dare al mondo la pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.(Venerabile Giovanni Paolo II)

Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, ti rendiamo grazie per il fatto stesso che tu esisti, ed anche perché con un gesto della tua volontà, per l'unico tuo Figlio e nello Spirito Santo, hai creato tutte le cose visibili ed invisibili e noi, fatti a tua immagine e somiglianza, avevi destinato a vivere felici in un paradiso dal quale unicamente per colpa nostra siano stati allontanati. (San Francesco di Assisi)

Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile. E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te. (Sant'Agostino))

“O Dio di grande Misericordia, bontà infinita, ecco che oggi tutta l’umanità grida dall’abisso della sua miseria alla Tua Misericordia, alla Tua compassione, o Dio, e grida con la voce potente della propria miseria. O Dio benigno, non respingere la preghiera degli esuli di questa terra. O Signore, bontà inconcepibile, che conosci perfettamente la nostra miseria e sai che non siamo in grado di innalzarci fino a Te con le nostre forze, Ti supplichiamo, previenici con la Tua grazia e moltiplica incessantemente su di noi la Tua Misericordia, in modo che possiamo adempiere fedelmente la Tua santa volontà durante tutta la vita e nell’ora della morte. L’onnipotenza della Tua Misericordia ci difenda dagli assalti dei nemici della nostra salvezza, in modo che possiamo attendere con fiducia, come figli Tuoi, la Tua ultima venuta...” (Santa Faustina Kowalska))

Affinché coloro che mi guardano non vedano la mia persona, ma Te in me. Rimani con me. Così risplenderò del Tuo splendore e potrò essere luce per gli altri. La mia luce verrà da Te solo, Gesù, non sarà mio nemmeno un piccolo raggio. Sei Tu che illuminerai gli altri attraverso di me. Ispirami la lode che Ti è più gradita, illuminando gli altri attorno a me. Che io Ti annunci non con le parole ma con l'esempio, con la testimonianza dei miei atti, con lo scatto visibile dell'amore che il mio cuore riceve da Te. Amen. (Madre Teresa di Calcutta))

Signore Gesù, tu hai dato la vita per me: io voglio donare la mia a te. Signore Gesù, tu hai detto: «Amore più grande non c'è che dare la vita per gli amici». Il mio supremo amore sei tu. È sera. Il giorno ormai declina. Resta con me Signore. Voglio seguirti portando la mia croce. Signore, vieni in mio aiuto e guidami nel cammino. La tua voce, Signore, ha un'eco profonda nel mio cuore. Gesù, mio Signore e mio Dio, voglio diventare in tutto simile a te, voglio soffrire e morire con te, per raggiungere con te la gioia della risurrezione. Tu, quel gran Dio che l'universo adora, vivi in me giorno e notte. E sempre la tua voce mi implora e mi ripete: «Ho sete, ho sete di amore»! Anch'io voglio ripetere la tua divina preghiera: ho sete d'amore. Io ho sete d'amore! Sazia la mia speranza, accresci in me, o Signore, il tuo ardore divino. Ho sete d'amore! Quale sofferenza, mio Dio, e come grande! Come vorrei volare da te! Il tuo amore, o Gesù, è il mio solo martirio; perché più brucia d'amore, più desidera amarti l'anima mia. Gesù, fa' che io muoia d'amore per te! (Santa Teresa di Gesù Bambino)