Novena a Maria Bambina
Si inizia il 30 Agosto:
1. Santa Bambina della regale stirpe di Davide, Regina degli Angeli, Madre della grazia e dell'amore, io Ti saluto con tutto l'affetto del cuore. Ottienimi dal Signore di amarlo con generosa fedeltà in tutti i giorni della mia vita e ottienimi una tenerissima devozione verso di Te che sei la Primogenita dell'amore divino. - Ave Maria...
2. O celeste Pargoletta che quale candida colomba sei venuta al mondo immacolata e bella, l'anima mia esulta innanzi a Te, vero prodigio della sapienza e bontà di Dio. Illibata e pura, aiutami a conservare gelosamente, a costo di qualunque sacrificio, l'angelica virtù della santa purezza. - Ave Maria...
3. Ave, graziosa e Santa Bambina, spirituale paradiso di delizie ove nel dì dell'incarnazione fu piantato il vero Albero della vita, il Salvatore dei mondo. Poiché tanto mi ami, aiutami a fuggire e detestare i frutti avvelenati delle vanità e dei piaceri del mondo. Ispira nell'anima mia i pensieri, gli affetti, le virtù del tuo Figlio divino, frutti soavissimi di vita immortale. - Ave Maria...
4. Ave, o ammirabile Pargoletta, chiuso giardino, impenetrabile alle creature, aperto solo allo Sposo celeste che si diletta di riposare tra i fiori delle tue eccelse virtù. O Giglio di Paradiso, meraviglioso esempio di vita umile e nascosta: fa' che lo Sposo celeste trovi la porta dei mio cuore sempre aperta alle visite amorose delle sue grazie e delle sue ispirazioni - Ave Maria...
5. O Santa Bambina, mistica aurora, Porta felice dei Cielo, in Te l'anima mia si affida e spera. Com'è profonda la mia tiepidezza nel servizio di Dio! Quanto è grande il pericolo di dannarmi! O potente Avvocata, dalla tua piccola culla stendi benigna la mano, scuotimi dal penoso letargo, sorreggimi nel cammino della vita. Fa' che mi dedichi al servizio dei Signore con fervore e costanza fino alla morte e raggiunga cosi l'eterna corona. - Ave Maria...
Preghiera di Sant'Agostino
Oggi la Chiesa celebra il ricordo di Sant'Agostino d'Ippona. Ecco una sua preghiera su cui riflettere:
IO TI INVOCO
.
Io ti invoco, o Dio di verità,
nel quale, dal quale e per il quale
sono vere tutte le cose vere.
Dio, da cui fuggire è smarrirsi,
a cui tornare è risorgere,
in cui abitare è vivere.
Dio, che nessuno perde
se non inganna se stesso;
che nessuno cerca
se la grazia non lo indirizza;
che nessuno trova
se non è puro.
Dio, che abbandonare è
come morire
che attendere è come amare,
che intuire è come possedere.
Dio, a cui ci spinge la fede,
a cui ci induce la speranza,
a cui ci unisce la carità.
(Sant'Agostino)
.
Io ti invoco, o Dio di verità,
nel quale, dal quale e per il quale
sono vere tutte le cose vere.
Dio, da cui fuggire è smarrirsi,
a cui tornare è risorgere,
in cui abitare è vivere.
Dio, che nessuno perde
se non inganna se stesso;
che nessuno cerca
se la grazia non lo indirizza;
che nessuno trova
se non è puro.
Dio, che abbandonare è
come morire
che attendere è come amare,
che intuire è come possedere.
Dio, a cui ci spinge la fede,
a cui ci induce la speranza,
a cui ci unisce la carità.
(Sant'Agostino)
Madre Teresa di Calcutta parla al nostro cuore
«Dovreste conoscere ciò che vuole dire povertà, forse la nostra gente ha molti beni materiali, forse ha tutto, ma credo che se
guardiamo nelle nostre case, vediamo quanto è
difficile trovare un sorriso e il sorriso è il principio
dell'amore.
Vogliamo che i poveri si sentano amati. Non possiamo presentarci a loro con un volto triste. Dio ama chi sa dare allegria, gioia e serenità. E dà di più a chi dà con simpatia.
“Se sarete capaci di vivere con Dio negli altri, sarete anche capaci di amarvi per sempre. Gesù disse: Amatevi gli uni con gli altri come io ho amato voi. Se volete essere più contenti, amatevi tra di voi a fatti e non solo a parole. Quando Gesù dice che qualsiasi cosa farai al più piccolo dei tuoi fratelli lo farai a me, significa che se dai un bicchier d’acqua a chi ha sete lo darai a lui, se cogli un bambino abbandonato accogli lui, se sfami un bambino affamato sfami lui. E’ in loro che Gesù aveva fame, era nudo, era senza casa e voi lo avete sfamato, vestito e ospitato. »
Madre Teresa di Calcutta
Preghiera a Maria di Giovanni Paolo II
Madre della Chiesa, e Madre nostra Maria,
raccogliamo nelle nostre mani
quanto un popolo è capace di offrirti;
l'innocenza dei bambini,
la generosità e l'entusiasmo dei giovani,
la sofferenza dei malati,
gli affetti più veri coltivati nelle famiglie,
la fatica dei lavoratori,
le angustie dei disoccupati,
la solitudine degli anziani,
l'angoscia di chi ricerca il senso vero dell'esistenza,
il pentimento sincero di chi si è smarrito nel peccato,
i propositi e le speranze
di chi scopre l'amore del Padre,
la fedeltà e la dedizione
di chi spende le proprie energie nell'apostolato
e nelle opere di misericordia.
E Tu, o Vergine Santa, fa' di noi
altrettanti coraggiosi testimoni di Cristo.
Vogliamo che la nostra carità sia autentica,
così da ricondurre alla fede gli increduli,
conquistare i dubbiosi, raggiungere tutti.
Concedi, o Maria, alla comunità civile
di progredire nella solidarietà,
di operare con vivo senso della giustizia,
di crescere sempre nella fraternità.
Aiuta tutti noi ad elevare gli orizzonti della speranza
fino alle realtà eterne del Cielo.
Vergine Santissima, noi ci affidiamo a Te
e Ti invochiamo, perché ottenga alla Chiesa
di testimoniare in ogni sua scelta il Vangelo,
per far risplendere davanti al mondo
il volto del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo.
Giovanni Paolo II
Quel che Solo Lui Può...
Diario di Bordo 09.08.2010.
07.08.2010. I Simboli del Battesimo – L’Olio.
Disse Gesù: Mi è stato Dato ogni Potere in Cielo e in Terra…
La Forza di Gesù ci Libera da ogni male.
08.08.2010. I Simboli del Battesimo – L’Olio.
Il Sacerdote Unge la Fronte... Il Potere di Cristo
ci Apre alla Comprensione della Sapienza e Volontà di Dio.
09.08.2010. I Simboli del Battesimo – L’Olio.
Il Sacerdote Unge l'Orecchio... E Dice:
Che Tu Possa presto Ascoltare la Parola di Dio... Effatà... Apriti!
Non è certo casuale che la Solennità che Celebra il Potere di Cristo
sia stata messa come ultima celebrazione annuale della Liturgia.
L'Anno Liturgico infatti termina con Cristo Re dell'Universo
posto alla Fine per Indicare il Fine e la Fine del Tempo.
Questo per Indicarci che la Storia è nelle mani di Cristo
Potere che Lui ha Ricevuto dal Padre e che Egli Esercita
perché nel Tempo Chi lo Vuole Accolga con Lui la Salvezza.
Segno Indelebile della Sua Maestà, Signoria e Primato sulle Cose.
La Garanzia del Suo Potere sta nel fatto che Egli ha già Vinto
Sconfiggendo la morte e tutto quello che ci teneva Schiavi
Liberandoci dal Potere del male restituendoci alla Libertà
di Poter Essere quel che Dio Vuole se Noi lo Vogliamo.
L'Unzione nel Battesimo è il Dono della Forza di Cristo,
Forza che Vince l'Ignoranza Aprendoci all'Ascolto Attenti
Forza che ci Dona di Comprendere il Valore della Sapienza
Forza che ci fa Desiderare di Poter Essere e Dare ogni Ricevuto.
Quel che Solo Lui può, in Noi Diventa, Forza per Grazia acquisita.
Michele michele@beth-or.org www.beth-or.org
Atto di amore
di S. Giovanni M. Vianney - Curato D'Ars
Ti amo, mio Dio, e il mio desiderio
é di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita.
Ti amo, o Dio infinitamente amabile,
e preferisco morire amandoti,
piuttosto che vivere un solo istante senza amarti.
Ti amo, Signore, e l’unica grazia che ti chiedo
è di amarti eternamente.
Ti amo, mio Dio, e desidero il cielo,
soltanto per avere la felicità di amarti perfettamente.
Mio Dio, se la mia lingua non può dire ad ogni istante: ti amo,
voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.
Ti amo, mio divino Salvatore, perché sei stato crocifisso per me,
e mi tieni quaggiù crocifisso con te.
Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti
e sapendo che ti amo.
é di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita.
Ti amo, o Dio infinitamente amabile,
e preferisco morire amandoti,
piuttosto che vivere un solo istante senza amarti.
Ti amo, Signore, e l’unica grazia che ti chiedo
è di amarti eternamente.
Ti amo, mio Dio, e desidero il cielo,
soltanto per avere la felicità di amarti perfettamente.
Mio Dio, se la mia lingua non può dire ad ogni istante: ti amo,
voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.
Ti amo, mio divino Salvatore, perché sei stato crocifisso per me,
e mi tieni quaggiù crocifisso con te.
Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti
e sapendo che ti amo.
Poesia a Gesù bambino
Per chi non lo sapesse, Sant'Alfonso Maria de' Liguori è stato il compositore del famoso "Tu scendi dalla stelle", canzone che cantiamo, di solito, a Natale per accompagnare la riproposizione della nascita del nostro caro Gesù! In occasione della celebrazione della memoria di Sant'Alfonso, proponiamo il testo dedicato a Gesù bambino:
Tu scendi dalle stelle, o re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo, al gelo;
o Bambino mio divino,
io ti vedo qui a tremar.
O Dio beato,
Ah, quanto ti costò l'avermi amato!
A te che sei del mondo il creatore
Mancano panni e fuoco, o mio Signore.
Caro eletto pargoletto,
quanto questa povertà
più m'innamora!
Giacché ti fece amor povero ancora.
Tu lasci del tuo Padre il divin seno
per venire a penar su questo fieno.
Dolce amore del mio core,
dove amor ti trasportò?
O Gesù mio,
per chi tanto patir? Per amor mio!
Ma se fu tuo volere il tuo patire,
perché vuoi pianger poi, perché vagire?
Sposo mio, amato Dio,
mio Gesù, t'intendo sì;
ah, mio Signore,
tu piangi non per duol, ma per amore.
Tu piangi per vederti da me ingrato
dopo sì grande amor sì poco amato.
O diletto del mio petto,
se già un tempo fu così,
or te sol bramo.
Caro, non pianger più; ch'io t'amo, io t'amo.
Tu dormi, o Ninno mio; ma intanto il core
non dorme, no, ma veglia a tutte l'ore:
deh! Mio bello e puro agnello,
a che pensi? Dimmi su,
oh amore immenso!
A morire per te, rispondi io penso.
Dunque a morir per me tu pensi, o Dio.
E che altro amar fuori di te poss'io?
O Maria, speranza mia,
s'io poc'amo il tuo Gesù,
non ti sdegnare;
amalo tu per me, s'io nol so amare.
e vieni in una grotta al freddo, al gelo;
o Bambino mio divino,
io ti vedo qui a tremar.
O Dio beato,
Ah, quanto ti costò l'avermi amato!
A te che sei del mondo il creatore
Mancano panni e fuoco, o mio Signore.
Caro eletto pargoletto,
quanto questa povertà
più m'innamora!
Giacché ti fece amor povero ancora.
Tu lasci del tuo Padre il divin seno
per venire a penar su questo fieno.
Dolce amore del mio core,
dove amor ti trasportò?
O Gesù mio,
per chi tanto patir? Per amor mio!
Ma se fu tuo volere il tuo patire,
perché vuoi pianger poi, perché vagire?
Sposo mio, amato Dio,
mio Gesù, t'intendo sì;
ah, mio Signore,
tu piangi non per duol, ma per amore.
Tu piangi per vederti da me ingrato
dopo sì grande amor sì poco amato.
O diletto del mio petto,
se già un tempo fu così,
or te sol bramo.
Caro, non pianger più; ch'io t'amo, io t'amo.
Tu dormi, o Ninno mio; ma intanto il core
non dorme, no, ma veglia a tutte l'ore:
deh! Mio bello e puro agnello,
a che pensi? Dimmi su,
oh amore immenso!
A morire per te, rispondi io penso.
Dunque a morir per me tu pensi, o Dio.
E che altro amar fuori di te poss'io?
O Maria, speranza mia,
s'io poc'amo il tuo Gesù,
non ti sdegnare;
amalo tu per me, s'io nol so amare.