DALLA TESTIMONIANZA DI UN INSEGNANTE SU BLOG RAI VATICANO
Sono un insegnante di religione cattolica in una scuola elementare di Roma. Leggevo oggi ai miei alunni la favola di Esopo: Il lupo e l'agnello. Il suo messaggio mi è parso estremamente adatto per comprendere la situazione che si è creata con lo scandalo dei sacerdoti pedofili. Un lupo vide un agnello presso un torrente che beveva e gli venne voglia di mangiarselo con qualche bel pretesto. Standosene là a monte, cominciò quindi ad accusarlo di insudiciare l'acqua, così che egli non poteva bere. L'agnello gli fece notare che, per bere, esso sfiorava appena l'acqua col muso e che, d'altra parte, stando a valle non gli era possibile intorbidare la corrente a monte.
Venutogli meno quel pretesto, il lupo allora gli disse: Ma tu sei quello che l'anno scorso ha insultato mio padre. E l'agnello a spiegargli che a quella data non era ancor venuto al mondo. Bene concluse il lupo, se tu sei così bravo a trovar delle scuse, io non posso mica rinunziare a mangiarti.
La favola mostra che contro chi ha deciso di far un torto non c'è giusta difesa che valga.
Come credente prego affinché, per la grazia e la misericordia di Dio, questa crisi faccia riscoprire a fedeli e sacerdoti la dignità della loro vocazione: far risplendere sul volto della Chiesa la luce di Cristo risorto
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