Mio Signore e mio Dio
Pubblicato da
Angel
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domenica 11 aprile 2010
In questa ottava di Pasqua, il Vangelo ci propone un brano nel quale, attraverso la figura di Tommaso, siamo chiamati in causa un pò tutti noi. Infatti, la difficoltà di Tommaso di credere alla Resurrezione è la stessa difficoltà che facciamo noi quando, fermandoci troppo a guardare il Cristo morto, non riusciamo a fare quel passo avanti necessario per accorgerci che Gesù è Risorto ed è vivo più che mai in mezzo a noi. Ma c'è una cosa che questo passo del Vangelo evidenzia: non tanto l'incredulità di Tommaso, quanto la necessità dell'intervento di Gesù che gli ha offerto l'occasione di credere mostrandosi personalmente a lui ridandogli la pace del cuore. Gesù dice:«Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Da questo straordinario intervento divino scaturisce la frase di Tommaso:" Mio Signore e mio Dio!". Che bello riuscire a pronunciare queste parole! Che bello sapere di essere nelle mani di un Dio che ci viene incontro nei momenti in cui la nostra fede viene meno! E la festa che la chiesa celebra in questa domenica sottolinea che se siamo capaci di credere non è certo per i nostri meriti né per la nostra intelligenza, ma perchè il Signore ci dona la sua grazia e ci usa Infinita Misericordia alla quale è necessario affidarsi sempre perché essa è scaturita da quel costato trafitto di Gesù che Tommaso ha potuto toccare con mano.
Marina
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