Riflettiamo Insieme

nella vigna ...

Una fiaba metafisica per raccontare l'ineluttabile - V

Questa sera pubblichiamo la quinta parte della bellissima fiaba tratta dal libro di Eric-Emmanuel Schmitt "Oscar e la dama in rosa", segnalataci dalla nostra Enza:

Caro Dio,

Peggy Blue è stata operata oggi. Ho trascorso dieci anni terribili. E’ dura la trentina, è l’età delle preoccupazioni e delle responsabilità.
In realtà, Peggy non ha potuto raggiungermi stanotte perché la signora Ducru, l’infermiera di notte, è rimasta nella sua stanza per prepararla all’anestesia. La barella l’ha portata via verso le otto. Ho avuto una stretta al cuore quando ho visto passare Peggy sul letto a rotelle, la si vedeva appena sotto le lenzuola verde smeraldo tanto era piccola ed esile.
Nonna Rosa mi ha tenuto la mano per evitare che m’innervosissi.
“Nonna Rosa, perché il tuo Dio permette che ci siano persone come Peggy e me?”
“E’ una fortuna che sia così, Oscar, perché la vita sarebbe meno bella senza di voi.”
“No. Non capisce. Perché Dio permette che siamo malati? O è cattivo, o non è molto forte.”
“oscar, la malattia è come la morte. e’ un fatto. Non è una punizione.”
“Si vede che lei non è malata!”
“Che cosa ne sai, Oscar?”
Questa non me l’aspettavo. Non avevo mai pensato che Nonna Rosa, che è sempre così disponibile, così attenta, potesse avere dei problemi personali.
“Non deve nascondermi le cose, Nonna Rosa, può dirmi tutto. ho almeno trentadue anni, un cancro, una moglie in sala operatoria: la vita la conosco.
“Ti voglio bene, Oscar.”
“Anch’io. Che cosa posso fare per lei se ha dei guai? Vuole che l’adotti?”
“Adottarmi?”
“Si, ho adottato anche Bernard quando ho visto che era giù di corda.”
“Bernard?”
“Il mio orsachiotto. Là. Nell’armadio. Sul ripiano. E’ il mio vecchio orsacchiotto, non ha più occhi, né bocca, né naso, ha perso la metà della sua imbottitura e ha le cicatrici dappertutto. Le somiglia un po’. L’ho adottato la sera in cui quegli idioti dei miei genitori mi hanno portato un orsacchiotto nuovo. Come se avessi potuto accettare di averne uno nuovo.! Già che c’erano, non avevano che da sostituirmi con un figlioletto nuovo di zecca! Quindi l’ho adottato. Gli lascerò tutto quello che ho, a Bernard. Voglio adottare anche lei, se la cosa le facesse piacere.”
“Si. Lo voglio davvero. Credo che la cosa mi rassicurerebbe, Oscar.”
“Allora qua la mano, Nonna Rosa.”
Poi siamo andati a preparare la camera di Peggy, a portare i cioccolatini, a mettere dei fiori per il suo ritorno.
Dopo ho dormito. E’ pazzesco quanto dormo in questo momento.
Verso la fine del pomeriggio, Nonna Rosa mi ha svegliato dicendomi che Peggy Blue era tornata e che l’operazione era riuscita.
Siamo andati insieme a trovarla. I genitori stavano al suo capezzale. Ignoro chi li avesse avvertiti, Peggy o Nonna Rosa, ma sembravano sapere chi fossi, mi hanno trattato con molto rispetto, mi hanno fatto scendere in mezzo a loro e ho potuto vegliare mia moglie con i miei suoceri.
Ero contento perché Peggy era sempre azzurrognola. Il dottor Dȕsseldorf è passato, si è sfregato le soppraciglia e ha detto che nelle ore seguenti il colore sarebbe cambiato. Ho guardato la madre di Peggy che non è blu ma molto bella lo stesso e mi sono detto che dopotutto Peggy, mia moglie, poteva avere il colore che voleva tanto l’avrei amata ugualmente.
Peggy ha aperto gli occhi, ci ha sorriso, a me e ai suoi genitori, poi si è riaddormentata.
I suoi genitori erano rassicurati ma dovevano andarsene.
“Ti affidiamo nostra figlia” mi hanno detto.
“Sappiamo di poter contare su di te.”
Con nonna Rosa ho resistito finché Peggy ha aperto gli occhi una seconda volta, poi sono andato a riposarmi nella mia stanza.
Finendo la mia lettera, mi rendo conto che oggi, tutto sommato, è stata una buona giornata. Una giornata dedicata alla famiglia. Ho adottato Nonna Rosa, ho simpatizzato con i miei suoceri e mia moglie è in buona salute, anche se, verso le undici, ha cominciato a diventare rosa.

A domani, baci,
Oscar.

P.S. Niente desiderio oggi. Così ti riposerai.


***

Caro Dio,

oggi ho avuto da quaranta a cinquant’anni e ho fatto solo delle fesserie.
Racconto le cose in fretta perché non meritano di più. Peggy Blue sta bene ma la Cinese, mandata da Pop Corn, che non mi può più vedere, è andata a spifferarle che l’avevo baciata sulla bocca.
Perciò Peggy mi ha detto che fra me e lei era finita. Ho protestato, ho detto che con la Cinese è stato un errore di gioventù, che era successo assai prima di lei, e che non poteva farmi pagare il mio passato tutta la vita.
Ma lei ha tenuto duro. E’ addirittura diventata amica della Cinese per farmi arabbiare e le ho sentite che ridevano insieme.
Perciò quando Brigitte, la trisomica, che si appiccica sempre a tutti perché nei Down l’affettuosità è normale, è venuta a salutarmi nella mia stanza, ho lasciato che mi baciasse dappertutto. Era pazza di gioia che glielo permettessi. Sembrava un cane che fa le feste al suo padrone. Il problema è che Einstein si trovava nel corridoio. Ha forse dell’acqua nel cervello ma non delle fette di prosciutto sugli occhi. Ha visto tutto ed è andato a raccontarlo a Peggy e alla Cinese. Tutto il piano adesso mi tratta come uno che corre dietro alle ragazze, mentre non mi sono mosso dalla mia stanza.
“Non so che cosa mi abbia preso con Brigitte, Nonna Rosa…..”
“Il demone meridiano, Oscar. Gli uomini sono così, fra i quarantacinque e i cinquant’anni, vogliono essere rassicurati, verificano di poter piacere ad altre donne oltre che a colei che amano.”
“D’accordo, sono normale ma anche del tutto idiota, no?”
“Si, sei del tutto normale.”
“Che cosa devo fare?”
“Chi ami?”
“Peggy, solo Peggy.”
“Allora vai a dirglielo. Una giovane coppia è fragile, sempre soggetta a scosse, ma bisogna battersi per conservarla, se è quella buona.”
Domani, Dio è Natale. Non mi ero mai reso conto che fosse il tuo compleanno. Fa in modo che mi riconcili con Peggy perché non so se sia per questo, ma sono molto triste stasera e non ho più alcun coraggio.

A domani, baci,
Oscar

P.S. Adesso che siamo amici, che cosa vuoi che ti regali per il tuo compleanno?

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Sezione dedicata alla nostra amica Patrizia:

Il Dolore solo se è accettato e offerto diviene gioia, altrimenti può diventare disperazione. Il maligno tenta sempre di farci imboccare questa strada, che porta alla distruzione di sè e degli altri.
La domanda, il grido ci salva, perchè, come un bambino quando invoca la mamma è aiutato da lei, a maggior ragione o tanto più la nostra Mamma Celeste viene in nostro soccorso, portandoci lo Spirito Consolatore che ci fa ritornare la speranza.

Questo dolore non è capito dagli uomini, difficilmente ci possono aiutare, di solito LO aumentano!

Solo TU Signore ci comprendi totalmente, perchè siamo opera Tua. Fa' o Signore che possiamo amare anche chi non comprendiamo o non ci comprende, grazie. (Patrizia)

Gesù Cristo

Gesù Cristo
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Riflettiamo

Impariamo a soffermarci sulle parole e meditiamone il loro significato

L'importanza della preghiera

Chi prega, certamente si salva; chi non prega certamente si danna. Tutti i beati, eccettuati i bambini, si sono salvati col pregare. Tutti i dannati si sono perduti per non pregare; se pregavano non si sarebbero perduti. E questa è, e sarà la loro maggiore disperazione nell’inferno, l’aversi potuto salvare con tanta facilità, quant’era il domandare a Dio le di lui grazie, ed ora non essere i miseri più a tempo di domandarle

(Sant'Alfonso Maria De' Liguori)

Accrescere la cultura

«Io voglio vivere per Gesù e per la Chiesa. La scienza che serve a farmi vivere sempre più per il Signore e per la Chiesa è la cultura della mia vita e tutta la mia vita di cultura». Ogni giorno, ogni ora, ogni istante io sento il bisogno di accrescere le mie conoscenze. E la Chiesa è una fonte inesauribile di vita e di cultura per me!».

(San Pio da Pietrelcina)

Il dono della Sapienza

Nella Sapienza c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni. 
Onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. 
È un’emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell’Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s’infiltra. 
È un riflesso della Luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà.

Le preghiere dei Santi:

Le preghiere dei Santi:
Noi ci affidiamo a te. Non abbandonarci alla tristezza perché tu, Signore, sei con noi sempre. Tu non ci lascerai un istante. Se non avessi steso la mano, quante volte la nostra fede avrebbe vacillato! Tu, Signore, sei sempre intento ad accogliere le nostre confidenze. Aiutaci a non abbatterci nelle sofferenze fisiche e morali. Non permettere di affliggerci fino a perdere la pace interiore. Fa’ che camminiamo con buona fede, senza inquietudini e sconforti. Noi ci affidiamo a te: prendici la mano e guidaci pur per incogniti sentieri. Insegnaci ad affrontare la prova a mente serena, per amore tuo che la permetti. Donaci di acquistare tesori per la santa eternità. (San Pio da Pietrelcina)

Dio, nostro Padre, tu hai tanto amato gli uomini da mandare a noi il tuo unico Figlio Gesù, nato dalla Vergine Maria, per salvarci e ricondurci a te. Ti preghiamo, Padre buono, dona la tua benedizione anche a noi, ai nostri genitori, alle nostre famiglie e ai nostri amici. Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli ci chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo amato Figlio, che viene per dare al mondo la pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.(Venerabile Giovanni Paolo II)

Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, ti rendiamo grazie per il fatto stesso che tu esisti, ed anche perché con un gesto della tua volontà, per l'unico tuo Figlio e nello Spirito Santo, hai creato tutte le cose visibili ed invisibili e noi, fatti a tua immagine e somiglianza, avevi destinato a vivere felici in un paradiso dal quale unicamente per colpa nostra siano stati allontanati. (San Francesco di Assisi)

Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile. E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te. (Sant'Agostino))

“O Dio di grande Misericordia, bontà infinita, ecco che oggi tutta l’umanità grida dall’abisso della sua miseria alla Tua Misericordia, alla Tua compassione, o Dio, e grida con la voce potente della propria miseria. O Dio benigno, non respingere la preghiera degli esuli di questa terra. O Signore, bontà inconcepibile, che conosci perfettamente la nostra miseria e sai che non siamo in grado di innalzarci fino a Te con le nostre forze, Ti supplichiamo, previenici con la Tua grazia e moltiplica incessantemente su di noi la Tua Misericordia, in modo che possiamo adempiere fedelmente la Tua santa volontà durante tutta la vita e nell’ora della morte. L’onnipotenza della Tua Misericordia ci difenda dagli assalti dei nemici della nostra salvezza, in modo che possiamo attendere con fiducia, come figli Tuoi, la Tua ultima venuta...” (Santa Faustina Kowalska))

Affinché coloro che mi guardano non vedano la mia persona, ma Te in me. Rimani con me. Così risplenderò del Tuo splendore e potrò essere luce per gli altri. La mia luce verrà da Te solo, Gesù, non sarà mio nemmeno un piccolo raggio. Sei Tu che illuminerai gli altri attraverso di me. Ispirami la lode che Ti è più gradita, illuminando gli altri attorno a me. Che io Ti annunci non con le parole ma con l'esempio, con la testimonianza dei miei atti, con lo scatto visibile dell'amore che il mio cuore riceve da Te. Amen. (Madre Teresa di Calcutta))

Signore Gesù, tu hai dato la vita per me: io voglio donare la mia a te. Signore Gesù, tu hai detto: «Amore più grande non c'è che dare la vita per gli amici». Il mio supremo amore sei tu. È sera. Il giorno ormai declina. Resta con me Signore. Voglio seguirti portando la mia croce. Signore, vieni in mio aiuto e guidami nel cammino. La tua voce, Signore, ha un'eco profonda nel mio cuore. Gesù, mio Signore e mio Dio, voglio diventare in tutto simile a te, voglio soffrire e morire con te, per raggiungere con te la gioia della risurrezione. Tu, quel gran Dio che l'universo adora, vivi in me giorno e notte. E sempre la tua voce mi implora e mi ripete: «Ho sete, ho sete di amore»! Anch'io voglio ripetere la tua divina preghiera: ho sete d'amore. Io ho sete d'amore! Sazia la mia speranza, accresci in me, o Signore, il tuo ardore divino. Ho sete d'amore! Quale sofferenza, mio Dio, e come grande! Come vorrei volare da te! Il tuo amore, o Gesù, è il mio solo martirio; perché più brucia d'amore, più desidera amarti l'anima mia. Gesù, fa' che io muoia d'amore per te! (Santa Teresa di Gesù Bambino)