(Padre Maurizio Vigani)
Come saprete, ci avviciniamo ormai alla Quaresima e al Giorno delle Ceneri. Proprio alle Ceneri, è dedicata questa riflessione che Padre Maurizio fece in occasione delle ceneri (ricordiamo che per eventuali commenti, potete ora andare all’indirizzo sopracitato):
Celebrazione delle ceneri: solennissima celebrazione del nostro nulla senza DIO. Da molti viene evitata accuratamente, perchè non amano sentirsi dire che tutta la loro boriosa realtà è cenere e vacuità di polvere, e ritengono volgare mettere a nudo ciò che non vorrebbero mai sentire e tanto meno vivere......(...)
Magari ricorrendo alla logica dello struzzo, illudendosi che, a furia di rimuoverlo, non esista più. E' un'impossibile assurdità, eppure così avviene, a motivo della penosa subcultura di cui si è infarciti.(....)
DIO MIO! Io Ti cerco senza posa, giorno e notte, e c'è chi Ti vorrebbe eliminare e vorrebbe fare a meno di Te!
Ti voglio cercare anche per loro e avere per me quella luce, che molti vanno negligendo, senza realmente sapere quello che perdono. Perdonali, non sanno quello che fanno!
Noi siamo cenere e proprio per quella "parte" di noi stessi che curiamo con un accanimento degno di miglior causa.(....)
Sono grato alla polvere che mi costituisce fisicamente e che permette alla mia totalità personale di attaccarmi alla vita, MA NON MI ILLUDO CHE QUESTA SIA LA TOTALITA' DEL MIO ESSERE O LA PARTE PIU' "REALE" di me; ammetto la fugacità della della vita terrena e della grazia di poterla vivere come apprendistato alla vita vera ed eterna in DIO.
Intanto ho modo di osservare con occhio compassionevole tutte quelle "polveri" ancora impastate e viventi che, non prevedendo la loro naturale, anche se futura, disgregazione, agiscono con altezzosa noncuranza di sè e di tutti; vivono come se fossero eterni e come se la loro fragile consistenza non dovesse mai sciogliersi nella vacuità.(....)
E' possibile assistere passivamente a chi preferisce la vita mortale a quella immortale? E' possibile esaltare tanto ciò che dobbiamo cedere e ignorare ciò che ci hai donato per sempre, senza neppure un attimo di cedimento? Abbiamo perso la testa, o meglio, abbiamo abbandonato Te nostro Capo e ci trasciniamo una esistenza da "senza testa", convinti ridicolmente di poter porre qualche rimedio al nostro nulla.
Noi rischiamo di morire nella nostra stoltezza se Tu non ci aiuti a ripensare tutto alla Tua Luce, senza timore della verità, per quanto impietosa e irritante.
Signore, vogliamo verità comode, stentiamo ad accogliere la Tua Luce tanto gagliarda e sovrana.(....)
Benevolo Creatore di noi tutti, abbi compassione della cenere che siamo e insegnaci a gioire per lo spirito immortale che ci hai donato, in modo che continuiamo ad essere tuoi, a motivo della Tua inalterabile bontà.
Le "caste ceneri" dell'ulivo pasquale possano aprire un nuovo ciclo quaresimale e pasquale della nostra vita, per rifiorire in DIO, dopo aver accolto umilmente la parte cenerea di noi stessi.
Patrizia
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