"Credo che Gesù, raccontandoci la parabola del "Figlio prodigo" o Padre Misericordioso, come viene chiamata
ultimamente, con molta ragione, perchè ci mostra veramente il cuore del Padre; volesse descrivere tutti gli
uomini, la condizione dell' uomo quando non comprende lo sconvolgente abisso del "Suo Troppo Grande AMORE".
Non importa a che gruppo si appartenga, anzi forse sono più facilitati quelli che si sono allontanati perchè hanno
sperimentato quanto sia drammatica, per non dire tragica la condizione dell' uomo che non comprende
l' AMORE di DIO, che non comprende che su quella Croce e su tutte le croci c'è anche il PADRE che soffre
insieme al figlio. Da questa condizione forse è più facile "Tornare", chiedere perdono e pian piano ricevere il
centuplo, anche se assieme a qualche persecuzione, come appunto ha detto Gesù. Non è necessario allonta-
narsi fisicamente, credo che il primo figlio (quello minore) possa rappresentare tutta l'inquietudine, l'infelicità,
il desiderio del "Di più", che solo LUI può colmare e che solo da questa condizione si può percepire.
Il secondo figlio (quello maggiore), invece, rappresenta la natura umana ottusa, egoista, anche oserei dire
vigliacca, che non si muove dalla situazione nella quale è, ma che in fondo invidia chi lo fa. Forse queste persone sono più infelici delle prime, perchè si rodono nell' invidia, nell' ipocrisia, nella recriminazione, nella durezza del
loro cuore! Per loro forse è più difficile perchè non riconoscono di essere bisognosi, quanto e forse più degli altri, della Sua Infinita e Sconvolgente MISERICORDIA che sola salva. E' solo questa che ci rende felici, non le nostre
misure, perchè come dice San Bernardo : " C'è solo un modo per amare DIO: Amarlo senza misura". Proprio
perchè ci ama senza misura.
SIGNORE TI PREGO con l'aiuto della Tua Mamma Celeste, facci sentire sempre bisognosi, solo così potremo
Amarti senza misura. GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE.
Patrizia
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