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nella vigna ...

"Siate costanti e perseveranti"

Oggi la Chiesa Cattolica celebra San Pio da Pietrelcina, santo protettore della nostra Piccola Vigna del Signore: per questo vogliamo ricordarlo attraverso brevi spunti di testimonianze di coloro che hanno incontrato il santo da Pietrelcina, rimanendo sbigottiti dinanzi alla sua presenza. Egli, infatti, rappresenta davvero lo stereotipo della santità, simile in tutto a Cristo, soprattutto nel dolore e nella umiliazione. Da queste parole che stiamo per leggere scaturisce un messaggio fondamentale per tutti noi, un messaggio che riporta alla mente uno degli ultimi inviti rivolti da Gesù nel Getsemani, ai suoi discepoli, "Siate costanti e perseveranti":

Il 20 dicembre del 1962, per difetto della vista, Padre Pio ottiene finalmente di poter commutare l'orazione del breviario con la recita del santo rosario intero: i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi. Anche l'amministrazione della santa Comunione ai fedeli non viene più curata direttamente da lui.

Nel 1963 muore Papa Giovanni XXIII e sale al Soglio Pontificio Giovanni Battista Montini che prende il nome di Paolo VI. Nel piano provvidenziale di Dio questo Pontefice, così devoto di Padre Pio, assume il compito di rendere meno pesanti e travagliati gli anni che separano il frate stigmatizzato dalla sua morte.

Infatti, appena eletto Papa, Montini ordina subito di lasciare in pace Padre Pio, garantendogli la piena libertà nel suo ministero confessionale. Gli stessi superiori sono dal Papa invitati a comportarsi con lui come "se non fosse tenuto al voto di obbedienza" (Cfr. Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina, Ed. omonime S.Giovanni Rotondo, pag 439). Può così, il Padre, continuare ad amministrare i beni e "disporre uomini e cose della Casa Sollievo della Sofferenza, relazionando ovviamente al Papa ogni anno. Del resto già dal 1961 la Santa Sede aveva costituito giuridicamente il complesso ospedaliero di S.Giovanni Rotondo tra le Opere di Religione, lasciando legittimo padrone Padre Pio "dispensato per questo dal voto di povertà".

Benché avesse già programmato di lasciare tutto al Papa, "nell'11 maggio 1964 Padre Pio stende un testamento olografo, in cui nomina la Santa Sede e, per essa il Sommo Pontefice pro-tempore, erede universale di tutti i beni mobili e immobili" (Cfr. Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina, Ed. omonime S.Giovanni Rotondo, pag. 439).

"Non ne posso più" confida a due confratelli il venerdì Santo del 1963. Ma la sua attività sacerdotale, il suo ministero confessionale lo assorbono totalmente.

Il 17 febbraio del 1965 Padre Pio ottiene la dispensa di poter celebrare la Santa Messa usando il latino. Dal novembre del 1966 comincia a celebrarla stando seduto su una sedia. Nello stesso periodo in cui si intensificano i controlli medici egli soffre particolarmente per un'asma bronchiale che gli impedisce, molte volte, di celebrare l'Eucaristia. "Fra due anni…..non ci sarò più, perché sarò morto", così confida profeticamente alla nipote Pia Forgione Pennelli: "(Cfr. Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina, Ed. omonime S.Giovanni Rotondo, pag. 439)

Le crisi di asma bronchiale gli provocano senso di oppressione toracica, tachicardia, sudorazione fredda, insufficienza respiratoria. A questo bisogna aggiungere i dolori artritici alle ginocchia e alla colonna vertebrale. Dal 29 marzo 1968 il Padre comincia a spostarsi su una sedia a rotelle, perché "muoveva con grande difficoltà le gambe, tanto da non sentirsele". IL 7 luglio subisce un collasso che non gli permette, delle volte, di celebrare la Santa Messa.

Una sera in convento i frati sentono una scossa, un grande tonfo seguito da un grido di aiuto. Accorrono tutti nella cella di Padre Pio e lo trovano disteso, col volto sul guanciale insanguinato. Chiamano il dottore che provvede subito a medicarlo ponendogli alcuni punti di sutura sul viso. Nel racconto di Cleonice Morcaldi la spiegazione, forse, dell'accaduto: "Chi sarà stato? Il solito nemico? Il Padre non disse nulla. Si pensò che, essendo solo, aveva voluto levarsi dal letto per mettersi sulla sedia ove pregava tutte le notti; non avendo forza, era caduto. Chi gli avrà messo il cuscino sotto il viso? Io penso la Madonna, che sta sempre in cella con lui.

Il giorno dopo aveva il volto coperto di macchine nere e blu e l'occhio mezzo chiuso….E scese a celebrare…..E così avemmo un'idea del volto di Gesù flagellato e mostrato al popolo da Pilato.

Quando mi confessai domandai: "Padre, è stato il maligno a farti cadere?". Mi rispose: "Lo Spirito Santo certo no!" (Cleonice Morcaldi, La mia vita vicino a Padre Pio, Ed. Dehoniane Roma, pag. 136-137).

I padri cappuccini di S.Giovanni Rotondo si preparano al momento del doloroso distacco del loro confratello. Fervono intanto i lavori per il completamento della cripta destinata ad accogliere il suo corpo. Passando un giorno per la gradinata che porta giù, nella cappella sotterranea, Padre Pio domanda agli astanti: "Ma che fanno laggiù?". Una signora risponde, allora, con franchezza:"Padre, stanno preparando il vostro sepolcro per quando Dio vi chiamerà". E il Padre: "E non è meglio che mi seppelliscano al cimitero, almeno chi passa dirà un requiem?".

Nel diario di Cleonice Morcaldi, la figlia spirituale prediletta di Padre Pio, le riflessioni che accompagnano l'ultima estate del frate stigmatizzato: "E passavano i giorni, le sofferenze e l'impotenza aumentavano nella vittima sempre più amabile e paziente, che amava star sola in quell'angolo in cui non vedeva né cielo, né terra, con l'arma sempre in mano. Ai confratelli continuava a ripetere: <<Io muoio! Io muoio! Mi sto preparando al grande passo>>. A noi l'unica frase che ripeteva era questa: <<Siate costanti e perseveranti, il premio si dà a chi termina, non a chi comincia e si arresta>>.

Quando la mia compagna, un giorno, gli disse: <<Padre, sempre questa frase ci dite, aggiungetene qualche altra!>> le rispose: <<Lo vuoi capire che oggi ci vuole la costanza e la perseveranza per salvarsi?>>" (Cleonice Morcaldi, La mia vita vicino a Padre Pio, diario intimo spirituale, Ed. Dehoniane Roma, pag. 140 ss.).

Non c'è da meravigliarsi se il frate invita spesso le sue figlie spirituali a perseverare nella preghiera e nel bene. Egli le vuole preparare al grande distacco, lasciando loro l'invito più logico per la vita cristiana: quello di pregare e perseverare.

Un giorno Cleonice chiede al Padre come si sente. Anche qui la risposta non lascia adito alla speranza: "Male, male, male" risponde Padre Pio. Poi, all'invito successivo di Cleonice che gli chiede cosa gli fa male, egli risponde: "Tutto, tutto, tutto".

Il frate incaricato di assistere Padre Pio confida un giorno alla Morcaldi: "Padre Pio è come un neonato nelle nostre mani: è sceso giù giù nelle impotenze più umilianti, è come il Cristo staccato dalla croce".(Cleonice Morcaldi, La mia vita vicino a Padre Pio, diario intimo spirituale, Ed. Dehoniane Roma, pag. 141).

"Un giorno, dopo la confessione degli uomini, ci avvicinammo per baciargli la mano. Ma quale fu il mio spavento - confida Cleonice - nel vedere gli occhi del Padre molto arrossati, con un po' di sangue attorno alla pupilla.

-Cosa avete agli occhi Padre?

-Nulla, nulla, questa notte non ho potuto chiudere occhio, neppure a schiacciarlo con il dito; ora mentre confessavo mi è venuto un sonno così pesante che per mandarlo via ho dovuto strofinare forte gli occhi, perciò li vedi rossi. Niente di male.

- Povero Padre! - replica Cleonice - siete pure contraddetto dal sonno: viene quando lavorate e fugge quando lo cercate.

- E beh! Ci vuol pazienza! Offriamo tutto a Gesù>>" (Cleonice Morcaldi, La mia vita vicino a Padre Pio, diario intimo spirituale, Ed. Dehoniane Roma, pag. 143.).

Un giorno il primario del reparto ortopedico della Casa Sollievo, dopo aver baciato la mano al Padre, confida alle figlie spirituali: "Io non so come fa a vivere ancora, quel povero Giobbe, in quella verandina tutta chiusa, sempre solo con la corona in mano. Non ha una pianta, un qualche oggetto su cui posare lo sguardo. Mi fa compassione!>>. (Cleonice Morcaldi, La mia vita vicino a Padre Pio, diario intimo spirituale, Ed. Dehoniane Roma, pag. 146).

E' in seguito a questo fatto che Cleonice decide di comprare un grande quadro di S. Giuseppe col Bambino, chiedendo che venisse posto proprio sulla veranda. Infatti San Giuseppe è il santo preferito da Padre Pio.


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Sezione dedicata alla nostra amica Patrizia:

Il Dolore solo se è accettato e offerto diviene gioia, altrimenti può diventare disperazione. Il maligno tenta sempre di farci imboccare questa strada, che porta alla distruzione di sè e degli altri.
La domanda, il grido ci salva, perchè, come un bambino quando invoca la mamma è aiutato da lei, a maggior ragione o tanto più la nostra Mamma Celeste viene in nostro soccorso, portandoci lo Spirito Consolatore che ci fa ritornare la speranza.

Questo dolore non è capito dagli uomini, difficilmente ci possono aiutare, di solito LO aumentano!

Solo TU Signore ci comprendi totalmente, perchè siamo opera Tua. Fa' o Signore che possiamo amare anche chi non comprendiamo o non ci comprende, grazie. (Patrizia)

Gesù Cristo

Gesù Cristo
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Riflettiamo

Impariamo a soffermarci sulle parole e meditiamone il loro significato

L'importanza della preghiera

Chi prega, certamente si salva; chi non prega certamente si danna. Tutti i beati, eccettuati i bambini, si sono salvati col pregare. Tutti i dannati si sono perduti per non pregare; se pregavano non si sarebbero perduti. E questa è, e sarà la loro maggiore disperazione nell’inferno, l’aversi potuto salvare con tanta facilità, quant’era il domandare a Dio le di lui grazie, ed ora non essere i miseri più a tempo di domandarle

(Sant'Alfonso Maria De' Liguori)

Accrescere la cultura

«Io voglio vivere per Gesù e per la Chiesa. La scienza che serve a farmi vivere sempre più per il Signore e per la Chiesa è la cultura della mia vita e tutta la mia vita di cultura». Ogni giorno, ogni ora, ogni istante io sento il bisogno di accrescere le mie conoscenze. E la Chiesa è una fonte inesauribile di vita e di cultura per me!».

(San Pio da Pietrelcina)

Il dono della Sapienza

Nella Sapienza c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni. 
Onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. 
È un’emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell’Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s’infiltra. 
È un riflesso della Luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà.

Le preghiere dei Santi:

Le preghiere dei Santi:
Noi ci affidiamo a te. Non abbandonarci alla tristezza perché tu, Signore, sei con noi sempre. Tu non ci lascerai un istante. Se non avessi steso la mano, quante volte la nostra fede avrebbe vacillato! Tu, Signore, sei sempre intento ad accogliere le nostre confidenze. Aiutaci a non abbatterci nelle sofferenze fisiche e morali. Non permettere di affliggerci fino a perdere la pace interiore. Fa’ che camminiamo con buona fede, senza inquietudini e sconforti. Noi ci affidiamo a te: prendici la mano e guidaci pur per incogniti sentieri. Insegnaci ad affrontare la prova a mente serena, per amore tuo che la permetti. Donaci di acquistare tesori per la santa eternità. (San Pio da Pietrelcina)

Dio, nostro Padre, tu hai tanto amato gli uomini da mandare a noi il tuo unico Figlio Gesù, nato dalla Vergine Maria, per salvarci e ricondurci a te. Ti preghiamo, Padre buono, dona la tua benedizione anche a noi, ai nostri genitori, alle nostre famiglie e ai nostri amici. Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli ci chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo amato Figlio, che viene per dare al mondo la pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.(Venerabile Giovanni Paolo II)

Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, ti rendiamo grazie per il fatto stesso che tu esisti, ed anche perché con un gesto della tua volontà, per l'unico tuo Figlio e nello Spirito Santo, hai creato tutte le cose visibili ed invisibili e noi, fatti a tua immagine e somiglianza, avevi destinato a vivere felici in un paradiso dal quale unicamente per colpa nostra siano stati allontanati. (San Francesco di Assisi)

Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile. E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te. (Sant'Agostino))

“O Dio di grande Misericordia, bontà infinita, ecco che oggi tutta l’umanità grida dall’abisso della sua miseria alla Tua Misericordia, alla Tua compassione, o Dio, e grida con la voce potente della propria miseria. O Dio benigno, non respingere la preghiera degli esuli di questa terra. O Signore, bontà inconcepibile, che conosci perfettamente la nostra miseria e sai che non siamo in grado di innalzarci fino a Te con le nostre forze, Ti supplichiamo, previenici con la Tua grazia e moltiplica incessantemente su di noi la Tua Misericordia, in modo che possiamo adempiere fedelmente la Tua santa volontà durante tutta la vita e nell’ora della morte. L’onnipotenza della Tua Misericordia ci difenda dagli assalti dei nemici della nostra salvezza, in modo che possiamo attendere con fiducia, come figli Tuoi, la Tua ultima venuta...” (Santa Faustina Kowalska))

Affinché coloro che mi guardano non vedano la mia persona, ma Te in me. Rimani con me. Così risplenderò del Tuo splendore e potrò essere luce per gli altri. La mia luce verrà da Te solo, Gesù, non sarà mio nemmeno un piccolo raggio. Sei Tu che illuminerai gli altri attraverso di me. Ispirami la lode che Ti è più gradita, illuminando gli altri attorno a me. Che io Ti annunci non con le parole ma con l'esempio, con la testimonianza dei miei atti, con lo scatto visibile dell'amore che il mio cuore riceve da Te. Amen. (Madre Teresa di Calcutta))

Signore Gesù, tu hai dato la vita per me: io voglio donare la mia a te. Signore Gesù, tu hai detto: «Amore più grande non c'è che dare la vita per gli amici». Il mio supremo amore sei tu. È sera. Il giorno ormai declina. Resta con me Signore. Voglio seguirti portando la mia croce. Signore, vieni in mio aiuto e guidami nel cammino. La tua voce, Signore, ha un'eco profonda nel mio cuore. Gesù, mio Signore e mio Dio, voglio diventare in tutto simile a te, voglio soffrire e morire con te, per raggiungere con te la gioia della risurrezione. Tu, quel gran Dio che l'universo adora, vivi in me giorno e notte. E sempre la tua voce mi implora e mi ripete: «Ho sete, ho sete di amore»! Anch'io voglio ripetere la tua divina preghiera: ho sete d'amore. Io ho sete d'amore! Sazia la mia speranza, accresci in me, o Signore, il tuo ardore divino. Ho sete d'amore! Quale sofferenza, mio Dio, e come grande! Come vorrei volare da te! Il tuo amore, o Gesù, è il mio solo martirio; perché più brucia d'amore, più desidera amarti l'anima mia. Gesù, fa' che io muoia d'amore per te! (Santa Teresa di Gesù Bambino)