Oggi la Chiesa Cattolica ha celebrato il ricordo di San Giovanni Maria Vianney (noto anche come il Santo Curato d'Ars), un sacerdote molto dotto e saggio che attirò moltissime anime nella Casa del Padre. Questa sera vogliamo perciò riflettere attraverso le sue sagge parole che ci ricordano l'importanza fondamentale della preghiera:
Per mostrarvi il potere della preghiera e le grazie che essa vi attira dal cielo, vi dirò che è soltanto con la preghiera che tutti i giusti hanno avuto la fortuna di perseverare. La preghiera è per la nostra anima ciò che la pioggia è per la terra. Concimate una terra quanto volete, se manca la pioggia, tutto ciò che farete non servirà a nulla. Così, fate opere buone quanto volete, se non pregate spesso e come si deve, non sarete mai salvati; perché la preghiera apre gli occhi della nostra anima, le fa sentire la grandezza della sua miseria, la necessità di fare ricorso a Dio; le fa temere la sua debolezza.
Il cristiano conta per tutto su Dio solo, e niente su se stesso. Sì, è per mezzo della preghiera che tutti i giusti hanno perseverato... Del resto, ci accorgiamo noi stessi che appena trascuriamo le nostre preghiere, perdiamo subito il gusto delle cose del cielo: pensiamo solo alla terra; e se riprendiamola preghiera, sentiamo rinascere in noi il pensiero e il desiderio delle cose del cielo. Sì, se abbiamola fortuna di essere nella grazia di Dio, o faremo ricorso alla preghiera, o saremo certi di non perseverare per molto tempo nella via del cielo.
In secondo luogo, diciamo che tutti i peccatori debbono, senza un miracolo straordinario che accade rarissimamente, la loro conversione soltanto alla preghiera. Vedete santa Monica, ciò che fa per chiedere la conversione di suo figlio: ora essa è al piede del suo crocifisso a pregare e piangere; ora si trova presso persone che sono sagge, per chiedere il soccorso delle loro preghiere. Guardate lo stesso sant'Agostino, quando volle seriamente convertirsi... Si, per quanto fossimo peccatori, se avessimo fatto ricorso alla preghiera e se pregassimo come si deve, saremmo sicuri che il buon Dio ci perdonerebbe.
Ah!, fratelli miei, non meravigliamoci del fatto che il demonio fa tutto ciò che può per farci tralasciare le nostre preghiere, e farcele dire male; è che capisce molto meglio di noi quanto la preghiera è temibile nell'inferno, e che è impossibile che il buon Dio possa rifiutarci ciò che gli chiediamo per mezzo della preghiera...
Non sono né le lunghe né le belle preghiere che il buon Dio guarda, ma quelle che si fanno dal profondo del cuore, con un grande rispetto ed un vero desiderio di piacere a Dio. Eccovene un bell'esempio. Viene riferito nella vita di san Bonaventura, grande dottore della Chiesa, che un religioso assai semplice gli dice: «Padre, io che sono poco istruito, lei pensa che posso pregare il buon Dio e amarlo?».
San Bonaventura gli dice: «Ah, amico, sono questi principalmente che il buon Dio ama di più e che gli sono più graditi». Questo buon religioso, tutto meravigliato da una notizia così buona, va a mettersi alla porta del monastero, dicendo a tutti quelli che vedeva passare: « Venite, amici, ho una buona notizia da darvi; il dottore Bonaventura m'ha detto che noi altri, anche se ignoranti, possiamo amare il buon Dio quanto í dotti. Quale felicità per noi poter amare il buon Dio e piacergli, senza sapere niente!».
Da questo, vi dirò che non c'è niente di più facile che i1 pregare il buon Dio, e che non c'è nulla di più consolante.
Diciamo che la preghiera è una elevazione del nostro cuore verso Dio. Diciamo meglio, è il dolce colloquio di un bambino con il padre suo, di un suddito con il suo re, di un servo con il suo padrone, di un amico con il suo amico, nel cui cuore depone i suoi dispiaceri e le sue pene.
(Omelia per la V domenica dopo Pasqua)
La preghiera secondo San Giovanni Maria Vianney
Pubblicato da
Riscoprire la fede
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giovedì 4 agosto 2011
2 commenti:
Grazie Angel per aver pensato a me con il Vianney. Pensa che in questi giorni che le suore sono in vacanza, alle sette di mattino sono sempre in chiesa. Col sacerdote diciamo il rosario e preghiamo il breviario. Bene, ieri mattina il don sbagliando giorno mi ha fatto aprire il libro delle preghiere sulle letture del santo. ahahahhahah solo ieri sera leggendo voi ho realizzato che ieri non era il giorno quattro ma il tre agosto. Stamattina col don abbiamo riso, però ti voglio raccontare come il Signore anche da un errore trova il modo di creare il bene. Ieri, appunto, mentre pregavo la mia novena alla Santa Trinità, promisi al Signore che quella messa sarebbe stata per tutta la chiesa: il Papa, i Vescovi, i sacerdoti, i nostri tre in particolare e tutto il clero. Quando il don mi ha detto che era il giorno del Santo curato D'Ars, il mio cuore ha gioito, perchè avevo appena promesso preghiere per i sacerdoti. La coincidenza eh!!! Nulla arriva per caso. Grazie ciaoooo
Capita Enza di sbagliare giorno, ma che bella però la coincidenza!! Un caro saluto!
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