Riflettiamo Insieme

nella vigna ...

Dio ci da una Madre per tutti gli anni

Nel giorno dedicato a Maria, Madre di Dio, ecco una riflessione di padre Gian Franco Scarpitta:


E' ancora Natale. A dimostrarcelo è la consequenzialità delle Feste che scaturiscono dalla notte gloriosa della nascita a Betlemme come quella della Santa Famiglia, la presente Festa di Maria Madre di Dio, poi la Domenica dopo Natale e l'Epifania. Si tratta di gioiose festività che ravvivano in noi la consapevolezza che la celebrazione dell'incarnazione, quindi la Festa di Natale, non si riduce al solo 25 Dicembre, perché questo Dio Bambino, per il fatto stesso di aver scelto di nascere nella carne, ha voluto manifestarsi (Epifania) e costituire una famiglia in cui vivere, eleggendosi anche una donna per Madre.
E' questo infatti il significato della celebrazione odierna, che è concomitante con l'inizio dell'Anno sociale 2011: Dio, incarnandosi ha voluto nascere da una donna, la quale, perché Madre di Gesù Figlio di Dio che si fa uomo, del Verbo che assume la forma umana, è Madre di Dio. Come afferma Dante Alighieri, Ella è "Figlia del tuo Figlio", cioè figlia di Dio che l'ha pensata e predisposta fin dall'eternità; poiché però questo Dio ha voluto in lei essere uomo, ebbene, Ella è Madre di Dio in quanto Figlio che si è incarnato; Madre insomma di Gesù, vero Dio e vero uomo: Teotokos. Il Nestorianesimo aveva molto abusato del mistero del Natale, definendo Maria la Cristotokos, figlia del solo Cristo umano: smentiva che Cristo fosse sia Dio e che uomo, affermando il solo dato umano dell'Incarnazione; invece, la grandezza dell'amore di Dio per l'umanità, sta nel fare della Vergine indiscutibilmente la Madre di Dio che si fa uomo senza perdere se stesso e ravvivare così la pienezza della Rivelazione nell'Incarnazione.
Afferma Paolo che"Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il Suo Figlio nato da donna..." (Gal 4, 3). Nella "pienezza del tempo", ossia nel momento propizio in cui Dio ha deliberato di venire a salvarci definitivamente, è avvenuto che Lui stesso nella persona del Suo Figlio entrasse nella storia dell'uomo percorrendo tutti i sentieri di terrena precarietà; in altre parole che si "incarnasse". In Gesù Cristo Dio assume infatti un corpo di carne e assimila in pienezza la carnalità (eccettuando il peccato) e materialità corporale umana; ed è per questo che doveva necessariamente nascere "da donna"; e se Dio si è fatto uomo, ciò è avvenuto nel senso che ha deciso di esserlo in tutto e per tutto e pertanto storicamente parlando doveva nascere nel seno di una donna comune anche se predisposta fin dall'eternità a tale scopo: Maria. Come conseguenza logica, ne deriva che Ella è madre di Dio; madre cioè del Dio fattosi carne allo scopo di apportare la nostra salvezza. Facendosi uomo, poi, il Figlio di Dio pur rinunciando alle Sue posizioni di grandezza, non cessò di essere Dio, ma per un mistero ineffabile della nostra fede coniugò umanità e divinità e questo ancora una volta attesta alla legittimità del titolo donato a Maria: Madre di Dio. Nell'incontro con Maria Elisabetta riconosce in lei la Madre del Verbo: "A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?" (Lc 1, 48) professando così la fede nel Dio che si incarnava per la salvezza degli uomini e perché avesse anche ama Madre. Certo, come affermava anche Giovanni Paolo I, Dio stesso può fungere per noi da Padre e da Madre, ma la figura tangibile e terrena di una donna che si è prestata per essere Madre del Verbo Incarnato ci incoraggia ulteriormente nel sentirci figli e ravviva in noi il senso di appartenenza a Dio e la fratellanza fra di noi.
Nello scegliersi una mamma terrena e materna, Dio rivendica la legittimità e l'importanza del ruolo della madre, quindi afferma in primo luogo verso se stesso, per poterlo poi affermare agli altri, l'amore in senso pieno, feriale e "concreto": quello che appunto una mamma darebbe al proprio figlio. Sperimentare in prima persona l'amore di cui si deve essere annunciatori è la via più efficace per ottenere credibilità; se Dio sperimenta in primo luogo l'amore verso se stesso l'amore di cui è dispensatore per gli uomini, allora è davvero credibile...
La stessa Madre di Dio, perché madre del Signore Gesù Cristo unita a noi, si rende anche madre dell'umanità e supplisce alle eventuali carenze che dovessero apportare le mamme odierne verso i loro figli; il che significa che noi stessi in maria vediamo la nostra madre effettiva anche mentre trascorrono le vicende della nostra vita.
La Madre di Dio, ponendosi come Madre nostra pronta ad intervenire in ogni nostra tribolazione e angoscia, fautrice di grazia per tutta l'umanità, è Colei che inaugura il presente anno 2011, risvegliando in noi il desiderio di conformare tutte le nostre giornate, i progetti e i propositi alla volontà di Dio affidando a Lui ogni cosa e donando noi stessi alla causa del Vangelo, perché il nuovo anno non apporti per noi delusioni e scoramenti, ma sia foriero di doni e affermazioni spirituali e materiali.,
Nella preghiera e nell'affidamento alla Vergine iniziamo questo itinerario di 365 giorni, confidando sempre nella protezione di Dio che si rende ancora più evidente e certa in Maria, Madre di Colui che si è incarnato per la nostra salvezza.
BUON ANNO 2011 A TUTTI!!

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Sezione dedicata alla nostra amica Patrizia:

Il Dolore solo se è accettato e offerto diviene gioia, altrimenti può diventare disperazione. Il maligno tenta sempre di farci imboccare questa strada, che porta alla distruzione di sè e degli altri.
La domanda, il grido ci salva, perchè, come un bambino quando invoca la mamma è aiutato da lei, a maggior ragione o tanto più la nostra Mamma Celeste viene in nostro soccorso, portandoci lo Spirito Consolatore che ci fa ritornare la speranza.

Questo dolore non è capito dagli uomini, difficilmente ci possono aiutare, di solito LO aumentano!

Solo TU Signore ci comprendi totalmente, perchè siamo opera Tua. Fa' o Signore che possiamo amare anche chi non comprendiamo o non ci comprende, grazie. (Patrizia)

Gesù Cristo

Gesù Cristo
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Riflettiamo

Impariamo a soffermarci sulle parole e meditiamone il loro significato

L'importanza della preghiera

Chi prega, certamente si salva; chi non prega certamente si danna. Tutti i beati, eccettuati i bambini, si sono salvati col pregare. Tutti i dannati si sono perduti per non pregare; se pregavano non si sarebbero perduti. E questa è, e sarà la loro maggiore disperazione nell’inferno, l’aversi potuto salvare con tanta facilità, quant’era il domandare a Dio le di lui grazie, ed ora non essere i miseri più a tempo di domandarle

(Sant'Alfonso Maria De' Liguori)

Accrescere la cultura

«Io voglio vivere per Gesù e per la Chiesa. La scienza che serve a farmi vivere sempre più per il Signore e per la Chiesa è la cultura della mia vita e tutta la mia vita di cultura». Ogni giorno, ogni ora, ogni istante io sento il bisogno di accrescere le mie conoscenze. E la Chiesa è una fonte inesauribile di vita e di cultura per me!».

(San Pio da Pietrelcina)

Il dono della Sapienza

Nella Sapienza c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni. 
Onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. 
È un’emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell’Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s’infiltra. 
È un riflesso della Luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà.

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Le preghiere dei Santi:

Le preghiere dei Santi:
Noi ci affidiamo a te. Non abbandonarci alla tristezza perché tu, Signore, sei con noi sempre. Tu non ci lascerai un istante. Se non avessi steso la mano, quante volte la nostra fede avrebbe vacillato! Tu, Signore, sei sempre intento ad accogliere le nostre confidenze. Aiutaci a non abbatterci nelle sofferenze fisiche e morali. Non permettere di affliggerci fino a perdere la pace interiore. Fa’ che camminiamo con buona fede, senza inquietudini e sconforti. Noi ci affidiamo a te: prendici la mano e guidaci pur per incogniti sentieri. Insegnaci ad affrontare la prova a mente serena, per amore tuo che la permetti. Donaci di acquistare tesori per la santa eternità. (San Pio da Pietrelcina)

Dio, nostro Padre, tu hai tanto amato gli uomini da mandare a noi il tuo unico Figlio Gesù, nato dalla Vergine Maria, per salvarci e ricondurci a te. Ti preghiamo, Padre buono, dona la tua benedizione anche a noi, ai nostri genitori, alle nostre famiglie e ai nostri amici. Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli ci chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo amato Figlio, che viene per dare al mondo la pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.(Venerabile Giovanni Paolo II)

Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, ti rendiamo grazie per il fatto stesso che tu esisti, ed anche perché con un gesto della tua volontà, per l'unico tuo Figlio e nello Spirito Santo, hai creato tutte le cose visibili ed invisibili e noi, fatti a tua immagine e somiglianza, avevi destinato a vivere felici in un paradiso dal quale unicamente per colpa nostra siano stati allontanati. (San Francesco di Assisi)

Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile. E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te. (Sant'Agostino))

“O Dio di grande Misericordia, bontà infinita, ecco che oggi tutta l’umanità grida dall’abisso della sua miseria alla Tua Misericordia, alla Tua compassione, o Dio, e grida con la voce potente della propria miseria. O Dio benigno, non respingere la preghiera degli esuli di questa terra. O Signore, bontà inconcepibile, che conosci perfettamente la nostra miseria e sai che non siamo in grado di innalzarci fino a Te con le nostre forze, Ti supplichiamo, previenici con la Tua grazia e moltiplica incessantemente su di noi la Tua Misericordia, in modo che possiamo adempiere fedelmente la Tua santa volontà durante tutta la vita e nell’ora della morte. L’onnipotenza della Tua Misericordia ci difenda dagli assalti dei nemici della nostra salvezza, in modo che possiamo attendere con fiducia, come figli Tuoi, la Tua ultima venuta...” (Santa Faustina Kowalska))

Affinché coloro che mi guardano non vedano la mia persona, ma Te in me. Rimani con me. Così risplenderò del Tuo splendore e potrò essere luce per gli altri. La mia luce verrà da Te solo, Gesù, non sarà mio nemmeno un piccolo raggio. Sei Tu che illuminerai gli altri attraverso di me. Ispirami la lode che Ti è più gradita, illuminando gli altri attorno a me. Che io Ti annunci non con le parole ma con l'esempio, con la testimonianza dei miei atti, con lo scatto visibile dell'amore che il mio cuore riceve da Te. Amen. (Madre Teresa di Calcutta))

Signore Gesù, tu hai dato la vita per me: io voglio donare la mia a te. Signore Gesù, tu hai detto: «Amore più grande non c'è che dare la vita per gli amici». Il mio supremo amore sei tu. È sera. Il giorno ormai declina. Resta con me Signore. Voglio seguirti portando la mia croce. Signore, vieni in mio aiuto e guidami nel cammino. La tua voce, Signore, ha un'eco profonda nel mio cuore. Gesù, mio Signore e mio Dio, voglio diventare in tutto simile a te, voglio soffrire e morire con te, per raggiungere con te la gioia della risurrezione. Tu, quel gran Dio che l'universo adora, vivi in me giorno e notte. E sempre la tua voce mi implora e mi ripete: «Ho sete, ho sete di amore»! Anch'io voglio ripetere la tua divina preghiera: ho sete d'amore. Io ho sete d'amore! Sazia la mia speranza, accresci in me, o Signore, il tuo ardore divino. Ho sete d'amore! Quale sofferenza, mio Dio, e come grande! Come vorrei volare da te! Il tuo amore, o Gesù, è il mio solo martirio; perché più brucia d'amore, più desidera amarti l'anima mia. Gesù, fa' che io muoia d'amore per te! (Santa Teresa di Gesù Bambino)