Il sacerdote napoletano don Dolindo Ruotolo, durante le sue prediche, aveva la capacità di attirare l'attenzione anche dei più piccoli. I bambini, incantati, lo fissavano e non perdevano una parola di quanto diceva. Un giorno don Dolindo concluse così il suo discorso: «La mia casa è in Cielo!». Vincenzino, un bambino di sei anni, rimasto profondamente colpito da quelle parole, rivolto alla mamma, esclamò: «Mamma, che casa bella dev'essere quella di don Dolindo! Pensa, mamma, don Dolindo abita in Cielo!». La madre sorrise di tanta semplicità e tentò di spiegargli che don Dolindo aveva detto così, per modo di dire, ma il bambino non volle sentir ragioni. «No! No! - ripeteva Vincenzino - Don Dolindo abita in Cielo! L'ha detto davvero!». Passati alcuni giorni, una mattina Vincenzino scomparve. Dopo ore di angosciose ricerche, il ragazzino fu trovato alle quattro del pomeriggio, mentre camminava in lacrime, tenendo per mano don Dolindo. Ai violenti rimproveri dei genitori, Vincenzino, puntando l'indice contro don Dolindo, gridava: «Questo è un prete bugiardo! Hai capito, papà? È un bugiardo! Non è vero che abita in Cielo! Stamattina l'ho seguito di nascosto e l'ho visto entrare in un palazzo in via Salvator Rosa! Hai capito? Abita in una casa che sta qui in terra come la nostra. Sì, sì: è un prete bugiardo!». Don Dolindo, sorridendo divertito, abbracciò quel caro bambino per difenderlo dai genitori. Dopo qualche mese il padre di Vincenzino cominciò a soffrire di gravi disturbi addominali. Il medico sentenziò la necessità di un intervento chirurgico, al quale il pover'uomo non voleva sottoporsi, continuando a sentirsi male e a trascinarsi al lavoro. La moglie, disperata, andò da don Dolindo, esponendogli la sua preoccupazione. Don Dolindo allora la confortò; si raccolse in un'Ave Maria e le disse che il marito stava bene, ma era necessario che andasse all'ospedale per farsi visitare ancora dal chirurgo. Il buon uomo si recò subito all'ospedale dove il medico di turno lo guardò, l'esaminò e, stupito, per non dire quasi irritato, disse: «Ma lei sta benissimo! Non deve affatto operarsi! Non ha più nulla, capisce?». L'uomo, ebbro di felicità, corse a casa, gridando: «Sto bene!! Niente operazione! Don Dolindo aveva ragione!». Vincenzino osservava la scena strabiliato, mentre un dubbio gli attraversava la mente: «Che non abiti davvero in Cielo questo prete? Domani tornerò ad investigare! ».
Proposito. Abituarsi a combattere, nei riguardi del prossimo, i peccati di pensiero e soprattutto i giudizi temerari che tanto offendono il Signore. (Tratto da: La mia Messa - Casa Mariana Editrice 7/2010)
La mia casa è in Cielo
Pubblicato da
Angel
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mercoledì 26 gennaio 2011
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