Riflettiamo Insieme

nella vigna ...

Il Vangelo compagno di viaggio nel cammino della vita

Concludiamo la giornata liturgica attraverso l'ormai consueto appuntamento di meditazione con le riflessioni di noti sacerdoti e movimenti religiosi. Oggi riflettiamo attraverso le parole di don Giovanni Berti:

In questi due discepoli che camminano per la strada da Gerusalemme a Emmaus, e dei quali solo di uno si conosce il nome Cleopa (che Luca abbia lasciato volutamente l'altro senza nome perché chi ascolta questa storia ci metta il proprio di nome?…), possiamo vedere il cammino del cristiano di ogni tempo, anche il nostro oggi.
Questi due discepoli si stanno allontanando da Gerusalemme, carichi di pensieri e avvenimenti che non sanno ancora elaborare. Sono veramente rallentati nel cuore e stolti, come spesso succede a chiunque nella vita è schiacciato da avvenimenti più grandi di lui. Quando Gesù dirà ai due "Stolti e lenti di cuore", non è certo per un rimprovero vuoto e offensivo, ma per segnalare come si sentono, cioè incapaci di capire il senso e le ragioni di quello che accade (stolti) e incapaci di prendere decisioni e di lasciarsi coinvolgere fino in fondo (lenti di cuore). Gesù comprende dalle parole di questi due discepoli che tutto quello che è successo a lui, la portata della sua morte e resurrezione e tutta la vicenda che precede, non è immediatamente comprensibile e sopportabile. I due discepoli mostrano tutta la fragilità degli uomini ad essere discepoli e testimoni. Gesù si fa dunque compagno di viaggio per i due di Emmaus, e Luca ce lo racconta per dire che questo vale anche per noi, che non siamo certo migliori di Cleopa e dell'altro.
Ho visto il film di Nanni Moretti "Habemus papam". Se ne è molto parlato in questo periodo. Penso che l'averlo fatto uscire nei cinema proprio nel periodo della beatificazione di Giovanni Paolo II non sia da vedere solo come una operazione commerciale (lecita comunque… non facciamo lo stesso anche noi, quando mettiamo i banchetti dei souvenirs religiosi proprio di fronte alle porte dei santuari… non venderemmo nulla se fossero a 10 km e aperti di notte).
La vicenda del film narra di questo cardinale che si trova improvvisamente addosso la veste papale. Subito dopo l'elezione accetta, quasi obbligato dalla formalità del momento… Ma alle soglie della proclamazione, esplode in un grido e fugge: non si sente pronto e adatto ad un compito così grande.

Fuggendo letteralmente dal controllo vaticano e del collegio cardinalizio che lo ha eletto, il neo papa inizia a girare per le strade di Roma, in borghese, confondendosi con le storie e le persone della città, mentre i cardinali sono chiusi dentro le mura di San Pietro. Il papa gira con lo sguardo perso in cerca di se stesso e della forza di assumersi questo incarico.
Non ho trovato affatto blasfema questa storia così umana. Certamente manca tutto il riferimento alle ragioni di fede, ma il film ha solo lo scopo di raccontare la storia di un uomo troppo piccolo di fronte a quello che gli succede e che non ha potuto scegliere.
Anche i discepoli di Emmaus, così come gli altri discepoli e amici di Gesù, non hanno scelto quello che Gesù ha proposto loro. Non erano preparati affatto a quello che doveva succedere e alle conseguenze nella loro vita. Se ci pensiamo bene, anche per noi è così. Non sempre siamo all'altezza dei compiti che ci sono affidati o agli avvenimenti che ci succedono nella vita (una morte improvvisa, un incarico di lavoro, un cambiamento improvviso di vita, una nuova nascita…).
Siamo sempre impreparati e a rischio di deprimerci, e con la voglia matta di scappare via, come fanno questi discepoli che si allontanano da Gerusalemme, e come fa il papa di Moretti dal Vaticano.
Ma Gesù si fa compagno di viaggio, perché anche lui, come uomo, ha vissuto la durezza di un compito troppo grande per un essere umano. Gesù conosce la nostra lentezza di comprendere e la nostra lentezza di crederci fino in fondo con il cuore. Conosce il nostro desiderio di fuggire… ma non ci lascia soli, si mette sulla nostra strada, anche se siamo lontani.
Questo è il messaggio che mi arriva dal Vangelo e questo mi scalda il cuore.

Gesù che spiega ai due discepoli con le Scritture tutto quello che lo riguarda, è l'immagine del credente che trova nella Parola di Dio una parola per lui, per le sue paure e fatiche, e in questa Parola trova una direzione. Per un cristiano la Parola di Dio, che concretamente è nelle Scritture, è fondamentale come è fondamentale per i discepoli di Emmaus ascoltare Gesù. Solo dopo che il Maestro Risorto ha loro aperto la mente e il cuore, ritrovano calore interiore e la voglia di rimettersi in gioco. Senza la Parola, la religione che abbiamo ricevuto con il rito del Battesimo, rimane un insignificante serie di riti e tradizioni che non cambiano la nostra vita e nemmeno il mondo che ci sta attorno. Senza ascolto vero della Parola non può nascere anche in noi il desiderio di trattenere Gesù, come quando i due discepoli dissero al viandante "Resta con noi". Senza Parola che ci apre la mente e il cuore rischiamo davvero di lasciare passare oltre Gesù, e lo lasciamo scivolare via, come spesso accade per tante cerimonie religiose (la messa per prima) che viviamo frettolosamente e senza una vera esperienza di incontro che ci cambia la vita.
 Sono contento di aver di nuovo incontrato sulla via tra Gerusalemme e Emmaus, questi due discepoli in cui mi riconosco molto. Mi riconosco anche un po' in Gesù che si fa compagno di viaggio e che mi invita, come cristiano, a farmi anch'io compagno di viaggio dei miei fratelli e di tutti coloro che nella vita fanno fatica e sono tristi di cuore.

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Il Dolore solo se è accettato e offerto diviene gioia, altrimenti può diventare disperazione. Il maligno tenta sempre di farci imboccare questa strada, che porta alla distruzione di sè e degli altri.
La domanda, il grido ci salva, perchè, come un bambino quando invoca la mamma è aiutato da lei, a maggior ragione o tanto più la nostra Mamma Celeste viene in nostro soccorso, portandoci lo Spirito Consolatore che ci fa ritornare la speranza.

Questo dolore non è capito dagli uomini, difficilmente ci possono aiutare, di solito LO aumentano!

Solo TU Signore ci comprendi totalmente, perchè siamo opera Tua. Fa' o Signore che possiamo amare anche chi non comprendiamo o non ci comprende, grazie. (Patrizia)

Gesù Cristo

Gesù Cristo
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

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«Io voglio vivere per Gesù e per la Chiesa. La scienza che serve a farmi vivere sempre più per il Signore e per la Chiesa è la cultura della mia vita e tutta la mia vita di cultura». Ogni giorno, ogni ora, ogni istante io sento il bisogno di accrescere le mie conoscenze. E la Chiesa è una fonte inesauribile di vita e di cultura per me!».

(San Pio da Pietrelcina)

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Nella Sapienza c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni. 
Onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. 
È un’emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell’Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s’infiltra. 
È un riflesso della Luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà.

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Le preghiere dei Santi:

Le preghiere dei Santi:
Noi ci affidiamo a te. Non abbandonarci alla tristezza perché tu, Signore, sei con noi sempre. Tu non ci lascerai un istante. Se non avessi steso la mano, quante volte la nostra fede avrebbe vacillato! Tu, Signore, sei sempre intento ad accogliere le nostre confidenze. Aiutaci a non abbatterci nelle sofferenze fisiche e morali. Non permettere di affliggerci fino a perdere la pace interiore. Fa’ che camminiamo con buona fede, senza inquietudini e sconforti. Noi ci affidiamo a te: prendici la mano e guidaci pur per incogniti sentieri. Insegnaci ad affrontare la prova a mente serena, per amore tuo che la permetti. Donaci di acquistare tesori per la santa eternità. (San Pio da Pietrelcina)

Dio, nostro Padre, tu hai tanto amato gli uomini da mandare a noi il tuo unico Figlio Gesù, nato dalla Vergine Maria, per salvarci e ricondurci a te. Ti preghiamo, Padre buono, dona la tua benedizione anche a noi, ai nostri genitori, alle nostre famiglie e ai nostri amici. Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli ci chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo amato Figlio, che viene per dare al mondo la pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.(Venerabile Giovanni Paolo II)

Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, ti rendiamo grazie per il fatto stesso che tu esisti, ed anche perché con un gesto della tua volontà, per l'unico tuo Figlio e nello Spirito Santo, hai creato tutte le cose visibili ed invisibili e noi, fatti a tua immagine e somiglianza, avevi destinato a vivere felici in un paradiso dal quale unicamente per colpa nostra siano stati allontanati. (San Francesco di Assisi)

Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile. E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te. (Sant'Agostino))

“O Dio di grande Misericordia, bontà infinita, ecco che oggi tutta l’umanità grida dall’abisso della sua miseria alla Tua Misericordia, alla Tua compassione, o Dio, e grida con la voce potente della propria miseria. O Dio benigno, non respingere la preghiera degli esuli di questa terra. O Signore, bontà inconcepibile, che conosci perfettamente la nostra miseria e sai che non siamo in grado di innalzarci fino a Te con le nostre forze, Ti supplichiamo, previenici con la Tua grazia e moltiplica incessantemente su di noi la Tua Misericordia, in modo che possiamo adempiere fedelmente la Tua santa volontà durante tutta la vita e nell’ora della morte. L’onnipotenza della Tua Misericordia ci difenda dagli assalti dei nemici della nostra salvezza, in modo che possiamo attendere con fiducia, come figli Tuoi, la Tua ultima venuta...” (Santa Faustina Kowalska))

Affinché coloro che mi guardano non vedano la mia persona, ma Te in me. Rimani con me. Così risplenderò del Tuo splendore e potrò essere luce per gli altri. La mia luce verrà da Te solo, Gesù, non sarà mio nemmeno un piccolo raggio. Sei Tu che illuminerai gli altri attraverso di me. Ispirami la lode che Ti è più gradita, illuminando gli altri attorno a me. Che io Ti annunci non con le parole ma con l'esempio, con la testimonianza dei miei atti, con lo scatto visibile dell'amore che il mio cuore riceve da Te. Amen. (Madre Teresa di Calcutta))

Signore Gesù, tu hai dato la vita per me: io voglio donare la mia a te. Signore Gesù, tu hai detto: «Amore più grande non c'è che dare la vita per gli amici». Il mio supremo amore sei tu. È sera. Il giorno ormai declina. Resta con me Signore. Voglio seguirti portando la mia croce. Signore, vieni in mio aiuto e guidami nel cammino. La tua voce, Signore, ha un'eco profonda nel mio cuore. Gesù, mio Signore e mio Dio, voglio diventare in tutto simile a te, voglio soffrire e morire con te, per raggiungere con te la gioia della risurrezione. Tu, quel gran Dio che l'universo adora, vivi in me giorno e notte. E sempre la tua voce mi implora e mi ripete: «Ho sete, ho sete di amore»! Anch'io voglio ripetere la tua divina preghiera: ho sete d'amore. Io ho sete d'amore! Sazia la mia speranza, accresci in me, o Signore, il tuo ardore divino. Ho sete d'amore! Quale sofferenza, mio Dio, e come grande! Come vorrei volare da te! Il tuo amore, o Gesù, è il mio solo martirio; perché più brucia d'amore, più desidera amarti l'anima mia. Gesù, fa' che io muoia d'amore per te! (Santa Teresa di Gesù Bambino)