Negli scorsi giorni, io (Angel) ho subito una perdita dolorosa che mi ha addolorato molto. Però il mio cuore è sempre stato sereno perchè consapevole che la morte non avrà mai la parola fine sulla nostra esistenza né sul nostro cammino. Per questo oggi voglio condividere con voi un pensiero di Chiara Lubich che è stata un'orgogliosa testimonianza cattolica nel mondo: il cardinal Angelo Bagnasco l'ha indicata come uno degli "astri lucenti" del XX secolo, accanto a personalità come Madre Teresa di Calcutta. Il pensiero che voglio condividere con voi concerne proprio la morte la quale appunto non rappresenta la fine di tutto:
Gesù pronunciò queste parole in occasione della morte di Lazzaro di Betania, che poi egli al quarto giorno risuscitò.
Lazzaro aveva due sorelle: Marta e Maria.
Marta, appena seppe che arrivava Gesù, gli corse incontro e gli disse: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù le rispose: «Tuo fratello risusciterà». Marta replicò: «So che risusciterà nell’ultimo giorno». E Gesù dichiara: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno».
«Io sono la risurrezione e la vita».
Gesù vuol fare intendere chi egli è per l’uomo. Gesù possiede il bene più prezioso che si possa desiderare: la Vita, quella Vita che non muore.
Se hai letto il Vangelo di Giovanni, avrai trovato che Gesù ha pure detto: «Come il Padre ha la Vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la Vita in se stesso».
E poiché Gesù ha la Vita, la può comunicare.
«Io sono la risurrezione e la vita».
Anche Marta crede alla risurrezione finale: «So che risusciterà nell’ultimo giorno».
Ma Gesù, con la sua affermazione meravigliosa: «Io sono la risurrezione e la vita», le fa capire che non deve attendere il futuro per sperare nella risurrezione dei morti. Già adesso, nel presente, egli è per tutti i credenti, quella Vita divina, ineffabile, eterna, che non morirà mai.
Se Gesù è in loro, se egli è in te, non morirai. Questa Vita nel credente è della stessa natura di Gesù risorto e quindi ben diversa dalla condizione umana in cui si trova.
E questa straordinaria Vita, che già esiste anche in te, si manifesterà pienamente nell’ultimo giorno, quando parteciperai, con tutto il tuo essere, alla risurrezione futura.
Pubblicata su Città Nuova n. 4/1999.
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