Mentre il mondo stranamente gioisce per la morte di un uomo, noi vogliamo ricordare le parole del Beato Giovanni Paolo II: prima ascoltiamo la sua esortazione e poi meditiamo la sua preghiera. Al termine, possiamo scoprire un aneddoto storico molto bello:
grande e misericordioso,
Signore della pace e della vita,
Padre di tutti.
Tu hai progetti di pace e non di afflizione,
condanni le guerre
e abbatti l’orgoglio dei violenti.
Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù
ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani,
a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe
in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli,
supplica accorata di tutta l’umanità:
mai più la guerra, avventura senza ritorno,
mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza,
minaccia per le tue creature, in cielo, in terra e in mare.
In comunione con Maria, la Madre di Gesù,
ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli,
ferma la logica della ritorsione e della vendetta,
suggerisci con il tuo spirito soluzioni nuove,
gesti generosi e onorevoli,
spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi
delle affrettate scadenze della guerra.
Concedi al nostro tempo giorni di pace.
Mai più la guerra!
E in questo scenario davvero apocalittico che il 25 marzo 1984, Giovanni Paolo II, in piazza San Pietro, davanti alla statua della Madonna di Fatima, in unione con i vescovi, compie in mondovisione quell’atto solenne, pronunciando quelle parole drammatiche sull’autodistruzione nucleare incombente.
Come ha risposto la Madonna di Fatima a quella supplica accorata? Stiamo ai fatti. Solo due mesi dopo quel misterioso rito, una sorta di grande esorcismo planetario compiuto da papa Wojtyla, accade un incidente che probabilmente è quello che spazza via la terrificante spada di Damocle. Il provvidenziale incidente si verifica alla base sovietica di Severomorsk, nel Mare del Nord, e mette fuori uso il potenziale militare sovietico sul teatro occidentale. Alberto Leoni, esperto di storia militare, ha scritto: «Senza quell’apparato missilistico che controllava l’Atlantico, l’Urss non aveva più alcuna speranza di vittoria. Per questo l’opzione militare fu cancellata».
Quell’atto sacro di affidamento alla Madonna di Fatima aveva davvero scongiurato una catastrofe planetaria? Sarà casuale - per la logica umana – ma l’incidente provvidenziale di Severomorsk avvenne proprio il 13 maggio 1984, festa della Madonna di Fatima e anniversario della prima apparizione (nel 1917) e dell’attentato del 1981 al Papa (anche egli salvato dalla Madonna di Fatima). Sembra davvero una sorprendente firma di Maria.
(...) L’evento cruciale, secondo suor Lucia di Fatima, è stato la consacrazione del mondo e specialmente della Russia al Cuore Immacolato di Maria, come da lei stesso richiesto a Fatima. Consacrazione fatta solennemente da Giovanni Paolo II il 25 marzo 1984, a conclusione dell’anno Santo della redenzione. Peraltro, dopo quell’atto di consacrazione, non si verifica solo l’incidente di Severomorsk, con gli effetti che sappiamo sull’immediato, ma di fatto si assiste a un cambiamento nella strategia della sopravvivenza della leadership sovietica.
Muore infatti, agli inizi del 1985, Cernenko e muore con lui l’idea di tener testa all’Occidente sul suo stesso terreno: l’Urss non ce la fa, il sistema economico e industriale è al collasso (come dimostrerà da lì a poco anche l’incidente di Cernobyl). Viene eletto capo del Cremlino un uomo nuovo, Michail Gorbacev, che tenta - in accordo con élite più consapevoli del regime (soprattutto quelle del Kgb) - il tutto per tutto: una disperata riforma del sistema sovietico stesso. Riforma che si rivelerà presto impossibile e che porterà al progressivo sgretolamento dell’impero.
Tratto da “Luci sull’Est”
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