Concludiamo la giornata liturgica attraverso l'ormai consueto appuntamento di meditazione con le riflessioni di noti sacerdoti e movimenti religiosi. Oggi riflettiamo attraverso le parole di Mons. Gerardo Rocconi:
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Parola del Signore.
NON VI LASCERO’ ORFANI
Anche in questa VI domenica di Pasqua leggiamo un brano tratto dai Discorsi di Addio. Gesù aveva parlato della sua partenza, ma aveva detto di non rattristarsi: era necessario avere fede e avere fiducia nei progetti di Dio. La sua amicizia con gli apostoli non si sarebbe interrotta. E difatti leggiamo nel vangelo odierno queste parole di Gesù che poi sono state ripetute più volte: “Non vi lascerò orfani, sarò sempre con voi, fino alla fine”.
E Gesù aggiunge: Voi mi vedrete, perchè io vivo e voi vivrete” . E’ l’esperienza della fede! E’ quanto sperimenta la Chiesa ed ogni credente: Gesù è vivo, è il Signore, è il Risorto vincitore di ogni male. E’ così: dove o due sono riuniti nel suo nome, Egli è veramente lì, in mezzo a loro. E ancora: Egli fa ardere il cuore nel petto di chi lo ascolta.
VI MANDERO’ L’AVVOCATO, LO SPIRITO SANTO
Veramente Gesù è vivo, realmente Gesù è in mezzo a noi per essere il vincitore di ogni male e per darci vita. Chi ci aiuterà a credere e a capire? Lo Spirito Santo! Lo Spirito Santo infatti è il dono di Gesù Risorto, quel dono che Gesù aveva più volte promesso quando parlava de’ “L’ altro Paraclito”, cioè l’Avvocato.
E’ lo Spirito Santo che sostiene la fede degli uomini, perchè è luce.
E’ lo Spirito Santo che incoraggia nella tentazione e dà vigore nella prova, perchè è fortezza.
E’ lo Spirito Santo che orienta nelle scelte, perchè è Consiglio.
E’ lo Spirito Santo che aiuta ad amare la Parola di Dio, perchè è intelletto.
E’ lo Spirito Santo che permette di aprire il cuore a Dio perchè è amore.
LO SPIRITO SANTO, CONSOLATORE E DIFENSORE
Gesù lo chiama Consolatore, o, con un termine più vicino al testo originale, lo chiama Paraclito, cioè avvocato, proprio per i motivi appena detti: ci sta a fianco nelle nostre battaglie e nelle nostre difficoltà, nella sfiducia e nella tentazione. E’ Lui, lo Spirito Santo, che ci illumina, per accogliere la Parola di Gesù.
Lo Spirito Santo è il dono che Gesù Risorto fa alla sua Chiesa e ad ogni credente. E’ un dono.... eppure Gesù invita ad attenderlo e a invocarlo. Non per niente gli apostoli in preghiera con Maria lo hanno atteso per nove giorni nel Cenacolo, dal giorno dell’Ascensione alla Pentecoste.
Questo ci insegna che lo Spirito è un dono, ma è anche possibile mettere degli ostacoli fino al punto che Egli, Dio-Amore, non possa agire.
Perchè tanti pur avendo avuto il Dono hanno perso la fede? Perché non hanno permesso allo Spirito di agire! E’ necessario allora invocarlo, supplicarlo, chiederlo, ascoltarlo e ubbidirgli. Ubbidirgli soprattutto, vivendo una vita nuova nel suo abbraccio, vita nuova che consiste nel rifiutare la mentalità di questo mondo per cercare una vita di santità, fatta di preghiera, fiducia, carità, opere buone, armonia, pace.
DOCILI ALLO SPIRITO SANTO
Se si è docili allo Spirito se ne percepirà il frutto e gli occhi del cuore potranno vedere come il Signore è presente, agisce, salva.
E potrà accadere quanto Pietro ci dice nella seconda lettura: Adorate Gesù nel vostro cuore, Pronti a rendere ragione della speranza che è in voi: il che significa: Tanto più si vive la presenza di Gesù e si è conquistati da lui, altrettanto la nostra vita lo lascia trasparire, per cui nasce l’esigenza della testimonianza, cioè donare Gesù. E sarà una testimonianza gioiosa, rispettosa e mite, ma non sarà mai fermata, nemmeno dalla fatica o dalla persecuzione.
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