Riflettiamo Insieme

nella vigna ...

Io sono la Via, la Verità, la Vita

Concludiamo la giornata liturgica attraverso l'ormai consueto appuntamento di meditazione con le riflessioni di noti sacerdoti e movimenti religiosi. Oggi riflettiamo attraverso le parole di mons. Antonio Riboldi:


Lo si tocca con mano lo smarrimento, che tanti genitori provano, oggi, di fronte ai figli, che sembrano concepire la vita in modo ben diverso da quella che, forse, si aveva pochi anni fa.
Non è tanto lontana la memoria di quando, nelle nostre famiglie, si viveva con semplicità; non si era travolti dai 'messaggi' che i mass media donano, invitando ad una vita spesso priva della 'via' da seguire, proponendo solo prospettive di 'mille strade', che sono, tante volte, proprio il contrario della 'via della vita'.
Dialogando con i figli ci si rende conto che, spesso, già da adolescenti, prendono le distanze da quanto si credeva il segreto della bellezza della vita, che ha sempre origine da Dio sola fonte della gioia, e quasi impongono mentalità, mode, atteggiamenti, che sembrano uno schiaffo alle nostre radici cristiane.
Un papà, buon testimone di una vita vissuta nella fedeltà, nella bontà e nei valori fondamentali, quelli che nessun uomo può ignorare e cancellare, perché sono le colonne che sostengono la cattedrale della vita, come la dignità, il vero uso della libertà che non è mai licenza o egoismo, ma ben altro, una salda fede in Dio e un sincero e profondo amore alla famiglia, cosi diceva: "Con i miei figli sembra si sia scavato un fosso di incomprensione. Non ci capiamo più. Affermano un loro modo di vedere la vita e tutto il resto, per me inconcepibile. Ed è un'enorme sofferenza. Ma come difendersi da questo mondo, che non ha neppure il rossore della menzogna, e 'a suo modo' si pone a paladino della vita? È come l'aria che respiriamo: penetra nelle ossa. Noi abbiamo respirato l'aria pulita della montagna, senza il pericoloso smog che a volte copre l'ambiente: i nostri figli respirano quest'aria di mondo, che è veleno. È la nostra grande sofferenza e non ci resta che proporre ciò che siamo e viviamo da genitori, almeno come contrasto e speranza che, alla fine, in questo clima entrino anche loro".
Ma a pensarci bene, il mondo è sempre stato un confronto non facile tra la bellezza di Dio vissuta e l'inganno di satana, iniziato nell'Eden. Ed è proprio su questo confronto, a volte drammatico, tra la verità di Dio e la menzogna del mondo, che Pietro invita a confrontarci.
"Carissimi - scrive l'Apostolo - stringendovi a Cristo, pietra viva rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Onore dunque a voi che credete, ma per gli increduli 'la pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta pietra angolare, sasso d'inciampo e pietra di scandalo'.
Loro vi inciampano perché non credono alla parola: a questo sono stati destinati. Ma voi siete 'la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato, perché proclami le opere meravigliose' di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce" (1 Pietro 2, 4-9).
Mai come oggi, la proposta della fede - accettare Gesù come sola 'Via, Verità e Vita' - si è fatto duro e necessario confronto.
Forse un tempo, i miei tempi, era più facile trasmettere i valori da parte dei nostri genitori.
Oggi non basta più una fede intimamente profonda: occorre una vita testimoniata, che sia quanto meno confronto per una scelta dei figli.
Tante volte la società si è posta, rubando il posto della famiglia, come 'maestra di strada', 'cattiva maestra' direbbe Paolo; ha sbandierato la libertà da ogni regola, ossia fare quello che più ci piace, senza neppure chiedersi se è bene o male; a volte questi fragili nostri figli si affidano di più alle mode del 'branco', imitandolo in tutto, senza alcun discernimento, e diventano 'merce di gruppo', non soggetti liberi.
Riferendosi ad una mentalità corrente, Paolo VI, nella solennità dell'Immacolata del 1959, così presentava il pensiero e l'operato dei falsi maestri: "Gli uomini sono buoni in se stessi, lasciateli senza difesa, senza dire niente. Vediamo dove vanno a finire. Lasciateli in balia dei propri istinti e tendenze, - vanno a finire veramente fuori strada e arrivano ad aberrazioni che ci fanno piangere e fremere. Non badano (i cattivi maestri) a cosa si profana, che cosa si distrugge, ai dolori che si seminano, ai delitti che si commettono, a tutti i disegni buoni che non possono essere tessuti per questa irruzione lasciata libera, che i nostri divertimenti, la nostra stampa, i nostri costumi vanno assumendo".
La Parola di Gesù, oggi, diventa la divina proposta per tutti della ricerca della 'via' della vita. Gesù questo discorso lo ha fatto in un momento estremamente indicativo della sua missione. L'Apostolo Giovanni lo pone all'interno dell'Ultima Cena, quindi in prossimità della Sua passione, che avrebbe sconcertato i 'Suoi', che in Lui erano certi di avere trovato la Via.
Avevano lasciato tutto per seguirLo e, anche se Gesù più volte aveva preannunciato la sua passione, morte e resurrezione, non lo avevano capito.
Nei loro 'sogni', forse, non era previsto un coinvolgimento nella passione, morte e resurrezione.
Non erano ancora pronti a quel salto di qualità, che solo la Pentecoste avrebbe realizzato.
Finché si hanno - come amiamo dire - solo i piedi per terra, difficile avere occhi e cuore verso il Cielo, soprattutto quando siamo chiamati a vivere momenti difficili: la nostra passione per la resurrezione.
Abbiamo visto che spesso 'tenere saldi i piedi solo a terra', si corre il rischio di farsi coinvolgere dagli inganni della terra.
Gesù, in quella sera di confidenza e amicizia: sera di irrepetibile amore, ieri e oggi, sera della 'consegna di Lui', nell'offerta del proprio corpo e sangue – "Prendete e mangiate questo è il mio corpo; prendete e bevete questo è il mio sangue, sparso per voi" - e nella lavanda dei piedi, in un clima che dovremmo conservare sempre, perché sempre 'quella sera', se vogliamo si ripete per noi, nel servizio e nell'Eucarestia, Gesù fa una confidenza che giunge a noi ora:
"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto: quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi, dove sono io. E del luogo dove vado, voi non conoscete la via. Gli disse Tommaso: Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via? Gli disse Gesù: Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre; fin da ora lo conoscete e lo avete veduto" (Gv 14, 1-12).
Torna l'irrinunciabile domanda, per tutti: Gesù è davvero la nostra 'Via, Verità e Vita' o non abbiamo ancora deciso quale strada dare alla nostra vita?
Quale strada dobbiamo indicare ai nostri carissimi, ma fragili adolescenti e giovani di oggi, che sono generosi quando hanno la fortuna o la grazia di 'vedere la Via', o sono maledettamente sbandati, quando non sanno quale indirizzo dare alla loro esistenza e non trovano almeno chi lo conosca e lo indichi?
Eppure, se osserviamo 'Via, Verità e Vita' sono come tre inseparabili 'sorelle'. L'una chiama l'altra. Trovata l'una, troviamo le altre..
Ma smarrita l'una, la Via, non hanno più posto le altre due. Come avviene a tanti, sempre. Abbiamo di fronte la meravigliosa visione di giovani, uomini e donne, che sono testimonianza di serenità perché, anche se con fatica, hanno trovato la vera Via e camminano senza paura, come è stato per Tommaso, ma anche, dall'altra, una massa che vive senza sapere qual è il vero segreto della vita, porta di accesso alla Verità e alla vera Vita. E fanno tanta compassione.
Così Benedetto XVI esortava i giovani, a Loreto, durante l'Agorà: "Davanti ai tanti messaggi che vi giungono siate critici. Non andate dietro l'onda prodotta da questa potente azione di persuasione. Non abbiate paura, cari amici, di prendere le vie alternative indicate dall'amore vero. Non abbiate paura di apparire diversi e di venire criticati perciò che può sembrare perdente o fuori moda; i vostri coetanei, ma anche gli adulti e anche quelli che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità, manifestata da Gesù. quella dell'umiltà, cari amici, non è dunque la via della rinuncia, ma del coraggio. Non è l'esito di una sconfitta, ma il risultato di una vittoria dell'amore sull'egoismo e della grazia sul peccato" (Loreto, 2 settembre 2007).
Vorremmo davvero vivere in modo tale da sentire detto a noi: 'Vado a prepararvi un posto'. Ai miei cari giovani vorrei dire con amicizia: non abbiate paura di seguire Cristo!
Diffidate di quelli che chiamate amici e tali non sono!
A noi adulti, forse scoraggiati di fronte a tanto abbandono della Via che è Cristo, dico: Siate, per chi vi è vicino, silenziose, ma sicure guide, come lo sono le guide di montagna, sempre davanti a tracciare il sentiero e pronte a darci una mano quando siamo in difficoltà. Prego Maria, 'la Stella del mattino', come la pregava don Tonino Bello:
"Santa Maria, donna della strada, fa' che i nostri sentieri siano come lo furono i tuoi: strumento di comunicazione con la gente.
Donaci, ti preghiamo, il gusto della vita. Facci assaporare r ebbrezza delle cose.
Offri risposte materne alle domande di significato circa il nostro interminabile andare.
 Rimettici in cammino, per scorgere sulle sabbie dell' effimero, le orme dell' eterno. Restituisci la bellezza della ricerca alla nostra inquietudine a volte di turisti senza meta".

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Sezione dedicata alla nostra amica Patrizia:

Il Dolore solo se è accettato e offerto diviene gioia, altrimenti può diventare disperazione. Il maligno tenta sempre di farci imboccare questa strada, che porta alla distruzione di sè e degli altri.
La domanda, il grido ci salva, perchè, come un bambino quando invoca la mamma è aiutato da lei, a maggior ragione o tanto più la nostra Mamma Celeste viene in nostro soccorso, portandoci lo Spirito Consolatore che ci fa ritornare la speranza.

Questo dolore non è capito dagli uomini, difficilmente ci possono aiutare, di solito LO aumentano!

Solo TU Signore ci comprendi totalmente, perchè siamo opera Tua. Fa' o Signore che possiamo amare anche chi non comprendiamo o non ci comprende, grazie. (Patrizia)

Gesù Cristo

Gesù Cristo
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Riflettiamo

Impariamo a soffermarci sulle parole e meditiamone il loro significato

L'importanza della preghiera

Chi prega, certamente si salva; chi non prega certamente si danna. Tutti i beati, eccettuati i bambini, si sono salvati col pregare. Tutti i dannati si sono perduti per non pregare; se pregavano non si sarebbero perduti. E questa è, e sarà la loro maggiore disperazione nell’inferno, l’aversi potuto salvare con tanta facilità, quant’era il domandare a Dio le di lui grazie, ed ora non essere i miseri più a tempo di domandarle

(Sant'Alfonso Maria De' Liguori)

Accrescere la cultura

«Io voglio vivere per Gesù e per la Chiesa. La scienza che serve a farmi vivere sempre più per il Signore e per la Chiesa è la cultura della mia vita e tutta la mia vita di cultura». Ogni giorno, ogni ora, ogni istante io sento il bisogno di accrescere le mie conoscenze. E la Chiesa è una fonte inesauribile di vita e di cultura per me!».

(San Pio da Pietrelcina)

Il dono della Sapienza

Nella Sapienza c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni. 
Onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. 
È un’emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell’Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s’infiltra. 
È un riflesso della Luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà.

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Le preghiere dei Santi:

Le preghiere dei Santi:
Noi ci affidiamo a te. Non abbandonarci alla tristezza perché tu, Signore, sei con noi sempre. Tu non ci lascerai un istante. Se non avessi steso la mano, quante volte la nostra fede avrebbe vacillato! Tu, Signore, sei sempre intento ad accogliere le nostre confidenze. Aiutaci a non abbatterci nelle sofferenze fisiche e morali. Non permettere di affliggerci fino a perdere la pace interiore. Fa’ che camminiamo con buona fede, senza inquietudini e sconforti. Noi ci affidiamo a te: prendici la mano e guidaci pur per incogniti sentieri. Insegnaci ad affrontare la prova a mente serena, per amore tuo che la permetti. Donaci di acquistare tesori per la santa eternità. (San Pio da Pietrelcina)

Dio, nostro Padre, tu hai tanto amato gli uomini da mandare a noi il tuo unico Figlio Gesù, nato dalla Vergine Maria, per salvarci e ricondurci a te. Ti preghiamo, Padre buono, dona la tua benedizione anche a noi, ai nostri genitori, alle nostre famiglie e ai nostri amici. Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli ci chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo amato Figlio, che viene per dare al mondo la pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.(Venerabile Giovanni Paolo II)

Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, ti rendiamo grazie per il fatto stesso che tu esisti, ed anche perché con un gesto della tua volontà, per l'unico tuo Figlio e nello Spirito Santo, hai creato tutte le cose visibili ed invisibili e noi, fatti a tua immagine e somiglianza, avevi destinato a vivere felici in un paradiso dal quale unicamente per colpa nostra siano stati allontanati. (San Francesco di Assisi)

Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile. E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te. (Sant'Agostino))

“O Dio di grande Misericordia, bontà infinita, ecco che oggi tutta l’umanità grida dall’abisso della sua miseria alla Tua Misericordia, alla Tua compassione, o Dio, e grida con la voce potente della propria miseria. O Dio benigno, non respingere la preghiera degli esuli di questa terra. O Signore, bontà inconcepibile, che conosci perfettamente la nostra miseria e sai che non siamo in grado di innalzarci fino a Te con le nostre forze, Ti supplichiamo, previenici con la Tua grazia e moltiplica incessantemente su di noi la Tua Misericordia, in modo che possiamo adempiere fedelmente la Tua santa volontà durante tutta la vita e nell’ora della morte. L’onnipotenza della Tua Misericordia ci difenda dagli assalti dei nemici della nostra salvezza, in modo che possiamo attendere con fiducia, come figli Tuoi, la Tua ultima venuta...” (Santa Faustina Kowalska))

Affinché coloro che mi guardano non vedano la mia persona, ma Te in me. Rimani con me. Così risplenderò del Tuo splendore e potrò essere luce per gli altri. La mia luce verrà da Te solo, Gesù, non sarà mio nemmeno un piccolo raggio. Sei Tu che illuminerai gli altri attraverso di me. Ispirami la lode che Ti è più gradita, illuminando gli altri attorno a me. Che io Ti annunci non con le parole ma con l'esempio, con la testimonianza dei miei atti, con lo scatto visibile dell'amore che il mio cuore riceve da Te. Amen. (Madre Teresa di Calcutta))

Signore Gesù, tu hai dato la vita per me: io voglio donare la mia a te. Signore Gesù, tu hai detto: «Amore più grande non c'è che dare la vita per gli amici». Il mio supremo amore sei tu. È sera. Il giorno ormai declina. Resta con me Signore. Voglio seguirti portando la mia croce. Signore, vieni in mio aiuto e guidami nel cammino. La tua voce, Signore, ha un'eco profonda nel mio cuore. Gesù, mio Signore e mio Dio, voglio diventare in tutto simile a te, voglio soffrire e morire con te, per raggiungere con te la gioia della risurrezione. Tu, quel gran Dio che l'universo adora, vivi in me giorno e notte. E sempre la tua voce mi implora e mi ripete: «Ho sete, ho sete di amore»! Anch'io voglio ripetere la tua divina preghiera: ho sete d'amore. Io ho sete d'amore! Sazia la mia speranza, accresci in me, o Signore, il tuo ardore divino. Ho sete d'amore! Quale sofferenza, mio Dio, e come grande! Come vorrei volare da te! Il tuo amore, o Gesù, è il mio solo martirio; perché più brucia d'amore, più desidera amarti l'anima mia. Gesù, fa' che io muoia d'amore per te! (Santa Teresa di Gesù Bambino)