Camminando con San Giuseppe - Il Natale
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Riscoprire la fede
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sabato 11 giugno 2011
Continua la riflessione di Enza su San Giuseppe, padre putativo di Gesù:
CAMMINANDO CON GIUSEPPE
3a PARTE
IL NATALE
In quel tempo l’imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell’impero romano. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, e ciascuno nel proprio luogo d’origine. Anche Giuseppe partì da Nazàreth, in Galilea, e salì a Betlemme, la città di re Davide, e Maria sua sposa, che era incinta, andò con lui. Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire, ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché non avevano trovato altro posto.
(Lc 2, 1-7)
San Giuseppe senza nemmeno immaginarlo lontanamente, diventa protagonista di una missione unica al mondo che lo porta al cuore della storia della salvezza, è una realtà che è chiamato personalmente a vivere. E’ consapevole della propria responsabilità, e vediamo in lui l’intima adesione e pratica concretezza. Dalla Galilea si reca a Betlemme nella terra dei suoi padri per farsi registrare, e se guardiamo con attenzione, anche il censimento non avviene a caso, e diventa provvidenziale quel viaggio per la nascita del nostro Salvatore. Vive una intensa sofferenza con Maria nel momento del parto, perché nessuno ha un posto da offrire loro per poter far nascere il Bimbo Gesù. Se leggiamo bene fra le righe e con cuore aperto, si può notare, come Dio Padre avesse organizzato tutto per benino per poter far nascere Suo Figlio nella completa umiltà. Anche gli animali diventano strumenti di salvezza, perché col loro fiato danno il giusto calore al Bimbo, e tutto il creato ha esultato e continua a esultare per il nostro Salvatore. Giuseppe custodisce gelosamente dentro di sé, come Maria, quanto i pastori gli raccontano lodando Dio per il Bimbo neonato, e offrono i loro doni che testimoniano la regalità (l’oro), il sacerdozio (incenso) e la morte (la mirra, unguento che si usava per seppellire i defunti). Per questi tre doni, chissà cosa hanno pensato i nostri due Sposi!....
Attraverso eventi ordinari e straordinari, Giuseppe si lascia guidare da Dio alla scoperta e all’attuazione del progetto che dovrà essere quello fondamentale di ogni uomo: accogliere la venuta del Signore con fede, costruire anche nel nostro presente il suo regno di giustizia e di pace. Giuseppe è stato un modello straordinario nell’accoglienza del Signore, dal momento che lo accoglie come figlio, così da gioire insieme al cielo e la terra per la sua nascita. Giuseppe vivrà tutta la vita per Gesù, di Lui avrà sempre cura, e per Lui assume il cuore e i sentimenti di padre. Dio gli ha affidato le cure di suo figlio, ringraziamolo per aver custodito nell’amore il Bambino Gesù.
Un’esperienza unica sulla terra: non è un legame fisico, non una paternità naturale come tutti, ma una scelta d’amore stupendo, paterno e sponsale, autentico e fedele. Condivide ogni cosa, gioie e dolori, egli stesso diventa “casa e famiglia” addirittura per il Dio incarnato e per sua Madre.
Un’accoglienza come la sua dovrebbe essere anche la nostra, perché con Gesù nasce un’altra realtà, che dall’umano ci porta al divino, dal naturale al soprannaturale. Bisogna pure ammettere che conoscendo Giuseppe e Maria e facendoli vivere dentro noi, riusciamo ad amare Gesù con tutto il nostro cuore, diventando così il tutto nella nostra vita. Sta alla nostra responsabilità accoglierlo o rifiutarlo, e così permettergli o meno di incarnarsi in noi. Anche oggi possiamo farlo rinascere, prolungando nel tempo la gioia del primo Natale, la luce della stella, la semplicità dei pastori, il dono dei magi…..
Per fare ciò però, dobbiamo stabilire un rapporto con Cristo, ascoltare la sua voce, fare spazio alla sua presenza, permettergli di venire in mezzo a noi unendoci nel suo nome, e la nostra vita interiore diverrà dimora dove Egli viene ad abitare.
Impegniamoci allora, a preparare non una casa di ripiego come lo è stata la grotta, ma una casa adorna di bontà e di amore per Lui.
PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
O san Giuseppe, che hai accolto in maniera mirabile il Salvatore, fa che anche noi possiamo accogliere il Signore che viene in ogni tempo e in ogni prossimo. Aiutaci col tuo esempio e la tua intercessione a preparargli dentro di noi e nelle nostre comunità il luogo giusto dove possa prendere stabile dimora, e camminare nella via giusta alla sua presenza.
2 commenti:
Di San Giuseppe se ne parla sempre così poco.. in genere il 19 marzo....eppure è una di quelle figure che andrebbero approfondite davvero per permettere ad ogni uomo di poter confrontare la propria vita con la sua oltre che con quella di Cristo... Servo buono e fedele, ha compiuto la volontà di Dio, anche quando gli si chiedeva cieca fede...un esempio per me...grazie amici della Vigna e Enza ♥
Grazie a te cara Franca. Si S. Giuseppe è lasciato un po' in disparte da troppe persone, forse perchè rispetto a santi più moderni ha vissuto, grazie alla mancanza di mass media, nel nascondimento. Solo in qualche brano del Vangelo se letto in profondità si può capire che uomo è stato ed è per ciò che merita il nostro amore e la nostra attenzione.
Ti auguro cara Franca un buon inizio di settimana, la mia sarà piena di impegni ma ringrazio Dio di darmeli, perchè senza far nulla morirei. Ciao amica mia!!
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