Riflettiamo Insieme

nella vigna ...

Camminando con San Giuseppe - Il Natale

 Continua la riflessione di Enza su San Giuseppe, padre putativo di Gesù:  

CAMMINANDO CON GIUSEPPE
3a PARTE

IL NATALE

In quel tempo l’imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell’impero romano. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, e ciascuno nel proprio luogo d’origine. Anche Giuseppe partì da Nazàreth, in Galilea, e salì a Betlemme, la città di re Davide, e Maria sua sposa, che era incinta, andò con lui. Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire, ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché non avevano trovato altro posto.
(Lc 2, 1-7)

San Giuseppe senza nemmeno immaginarlo lontanamente, diventa protagonista di una missione unica al mondo che lo porta al cuore della storia della salvezza, è una realtà che è chiamato personalmente a vivere. E’ consapevole della propria responsabilità, e vediamo in lui l’intima adesione e pratica concretezza. Dalla Galilea si reca a Betlemme nella terra dei suoi padri per farsi registrare, e se guardiamo con attenzione, anche il censimento non avviene a caso, e diventa provvidenziale quel viaggio per la nascita del nostro Salvatore. Vive una intensa sofferenza con Maria nel momento del parto, perché nessuno ha un posto da offrire loro per poter far nascere il Bimbo Gesù. Se leggiamo bene fra le righe e con cuore aperto, si può notare, come Dio Padre avesse organizzato tutto per benino per poter far nascere Suo Figlio nella completa umiltà. Anche gli animali diventano strumenti di salvezza, perché col loro fiato danno il giusto calore al Bimbo, e tutto il creato ha esultato e continua a esultare per il nostro Salvatore. Giuseppe custodisce gelosamente dentro di sé, come Maria, quanto i pastori gli raccontano lodando Dio per il Bimbo neonato, e offrono i loro doni che testimoniano la regalità (l’oro), il sacerdozio (incenso) e la morte (la mirra, unguento che si usava per seppellire i defunti). Per questi tre doni, chissà cosa hanno pensato i nostri due Sposi!....
Attraverso eventi ordinari e straordinari, Giuseppe si lascia guidare da Dio alla scoperta e all’attuazione del progetto che dovrà essere quello fondamentale di ogni uomo: accogliere la venuta del Signore con fede, costruire anche nel nostro presente il suo regno di giustizia e di pace. Giuseppe è stato un modello straordinario nell’accoglienza del Signore, dal momento che lo accoglie come figlio, così da gioire insieme al cielo e la terra per la sua nascita. Giuseppe vivrà tutta la vita per Gesù, di Lui avrà sempre cura, e per Lui assume il cuore e i sentimenti di padre. Dio gli ha affidato le cure di suo figlio, ringraziamolo per aver custodito nell’amore il Bambino Gesù.
Un’esperienza unica sulla terra: non è un legame fisico, non una paternità naturale come tutti, ma una scelta d’amore stupendo, paterno e sponsale, autentico e fedele. Condivide ogni cosa, gioie e dolori, egli stesso diventa “casa e famiglia” addirittura per il Dio incarnato e per sua Madre.
Un’accoglienza come la sua dovrebbe essere anche la nostra, perché con Gesù nasce un’altra realtà, che dall’umano ci porta al divino, dal naturale al soprannaturale. Bisogna pure ammettere che conoscendo Giuseppe e Maria e facendoli vivere dentro noi, riusciamo ad amare Gesù con tutto il nostro cuore, diventando così il tutto nella nostra vita. Sta alla nostra responsabilità accoglierlo o rifiutarlo, e così permettergli o meno di incarnarsi in noi. Anche oggi possiamo farlo rinascere, prolungando nel tempo la gioia del primo Natale, la luce della stella, la semplicità dei pastori, il dono dei magi…..
Per fare ciò però, dobbiamo stabilire un rapporto con  Cristo, ascoltare la sua voce, fare spazio alla sua presenza, permettergli di venire in mezzo a noi unendoci nel suo nome, e la nostra vita interiore diverrà dimora dove Egli viene ad abitare.
Impegniamoci allora, a preparare non una casa di ripiego come lo è stata la grotta, ma una casa adorna di bontà e di amore per Lui.

PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
O san Giuseppe, che hai accolto in maniera mirabile il Salvatore, fa che anche noi possiamo accogliere il Signore che viene in ogni tempo e in ogni prossimo. Aiutaci col tuo esempio e la tua intercessione a preparargli dentro di noi e nelle nostre comunità il luogo giusto dove possa prendere stabile dimora, e camminare nella via giusta alla sua presenza.

2 commenti:

MsFrancescaC 12 giugno 2011 alle ore 18:53  

Di San Giuseppe se ne parla sempre così poco.. in genere il 19 marzo....eppure è una di quelle figure che andrebbero approfondite davvero per permettere ad ogni uomo di poter confrontare la propria vita con la sua oltre che con quella di Cristo... Servo buono e fedele, ha compiuto la volontà di Dio, anche quando gli si chiedeva cieca fede...un esempio per me...grazie amici della Vigna e Enza ♥

Anonimo 12 giugno 2011 alle ore 19:16  

Grazie a te cara Franca. Si S. Giuseppe è lasciato un po' in disparte da troppe persone, forse perchè rispetto a santi più moderni ha vissuto, grazie alla mancanza di mass media, nel nascondimento. Solo in qualche brano del Vangelo se letto in profondità si può capire che uomo è stato ed è per ciò che merita il nostro amore e la nostra attenzione.
Ti auguro cara Franca un buon inizio di settimana, la mia sarà piena di impegni ma ringrazio Dio di darmeli, perchè senza far nulla morirei. Ciao amica mia!!

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Sezione dedicata alla nostra amica Patrizia:

Il Dolore solo se è accettato e offerto diviene gioia, altrimenti può diventare disperazione. Il maligno tenta sempre di farci imboccare questa strada, che porta alla distruzione di sè e degli altri.
La domanda, il grido ci salva, perchè, come un bambino quando invoca la mamma è aiutato da lei, a maggior ragione o tanto più la nostra Mamma Celeste viene in nostro soccorso, portandoci lo Spirito Consolatore che ci fa ritornare la speranza.

Questo dolore non è capito dagli uomini, difficilmente ci possono aiutare, di solito LO aumentano!

Solo TU Signore ci comprendi totalmente, perchè siamo opera Tua. Fa' o Signore che possiamo amare anche chi non comprendiamo o non ci comprende, grazie. (Patrizia)

Gesù Cristo

Gesù Cristo
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Riflettiamo

Impariamo a soffermarci sulle parole e meditiamone il loro significato

L'importanza della preghiera

Chi prega, certamente si salva; chi non prega certamente si danna. Tutti i beati, eccettuati i bambini, si sono salvati col pregare. Tutti i dannati si sono perduti per non pregare; se pregavano non si sarebbero perduti. E questa è, e sarà la loro maggiore disperazione nell’inferno, l’aversi potuto salvare con tanta facilità, quant’era il domandare a Dio le di lui grazie, ed ora non essere i miseri più a tempo di domandarle

(Sant'Alfonso Maria De' Liguori)

Accrescere la cultura

«Io voglio vivere per Gesù e per la Chiesa. La scienza che serve a farmi vivere sempre più per il Signore e per la Chiesa è la cultura della mia vita e tutta la mia vita di cultura». Ogni giorno, ogni ora, ogni istante io sento il bisogno di accrescere le mie conoscenze. E la Chiesa è una fonte inesauribile di vita e di cultura per me!».

(San Pio da Pietrelcina)

Il dono della Sapienza

Nella Sapienza c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni. 
Onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. 
È un’emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell’Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s’infiltra. 
È un riflesso della Luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà.

Archivio blog

Le preghiere dei Santi:

Le preghiere dei Santi:
Noi ci affidiamo a te. Non abbandonarci alla tristezza perché tu, Signore, sei con noi sempre. Tu non ci lascerai un istante. Se non avessi steso la mano, quante volte la nostra fede avrebbe vacillato! Tu, Signore, sei sempre intento ad accogliere le nostre confidenze. Aiutaci a non abbatterci nelle sofferenze fisiche e morali. Non permettere di affliggerci fino a perdere la pace interiore. Fa’ che camminiamo con buona fede, senza inquietudini e sconforti. Noi ci affidiamo a te: prendici la mano e guidaci pur per incogniti sentieri. Insegnaci ad affrontare la prova a mente serena, per amore tuo che la permetti. Donaci di acquistare tesori per la santa eternità. (San Pio da Pietrelcina)

Dio, nostro Padre, tu hai tanto amato gli uomini da mandare a noi il tuo unico Figlio Gesù, nato dalla Vergine Maria, per salvarci e ricondurci a te. Ti preghiamo, Padre buono, dona la tua benedizione anche a noi, ai nostri genitori, alle nostre famiglie e ai nostri amici. Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli ci chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo amato Figlio, che viene per dare al mondo la pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.(Venerabile Giovanni Paolo II)

Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, ti rendiamo grazie per il fatto stesso che tu esisti, ed anche perché con un gesto della tua volontà, per l'unico tuo Figlio e nello Spirito Santo, hai creato tutte le cose visibili ed invisibili e noi, fatti a tua immagine e somiglianza, avevi destinato a vivere felici in un paradiso dal quale unicamente per colpa nostra siano stati allontanati. (San Francesco di Assisi)

Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile. E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te. (Sant'Agostino))

“O Dio di grande Misericordia, bontà infinita, ecco che oggi tutta l’umanità grida dall’abisso della sua miseria alla Tua Misericordia, alla Tua compassione, o Dio, e grida con la voce potente della propria miseria. O Dio benigno, non respingere la preghiera degli esuli di questa terra. O Signore, bontà inconcepibile, che conosci perfettamente la nostra miseria e sai che non siamo in grado di innalzarci fino a Te con le nostre forze, Ti supplichiamo, previenici con la Tua grazia e moltiplica incessantemente su di noi la Tua Misericordia, in modo che possiamo adempiere fedelmente la Tua santa volontà durante tutta la vita e nell’ora della morte. L’onnipotenza della Tua Misericordia ci difenda dagli assalti dei nemici della nostra salvezza, in modo che possiamo attendere con fiducia, come figli Tuoi, la Tua ultima venuta...” (Santa Faustina Kowalska))

Affinché coloro che mi guardano non vedano la mia persona, ma Te in me. Rimani con me. Così risplenderò del Tuo splendore e potrò essere luce per gli altri. La mia luce verrà da Te solo, Gesù, non sarà mio nemmeno un piccolo raggio. Sei Tu che illuminerai gli altri attraverso di me. Ispirami la lode che Ti è più gradita, illuminando gli altri attorno a me. Che io Ti annunci non con le parole ma con l'esempio, con la testimonianza dei miei atti, con lo scatto visibile dell'amore che il mio cuore riceve da Te. Amen. (Madre Teresa di Calcutta))

Signore Gesù, tu hai dato la vita per me: io voglio donare la mia a te. Signore Gesù, tu hai detto: «Amore più grande non c'è che dare la vita per gli amici». Il mio supremo amore sei tu. È sera. Il giorno ormai declina. Resta con me Signore. Voglio seguirti portando la mia croce. Signore, vieni in mio aiuto e guidami nel cammino. La tua voce, Signore, ha un'eco profonda nel mio cuore. Gesù, mio Signore e mio Dio, voglio diventare in tutto simile a te, voglio soffrire e morire con te, per raggiungere con te la gioia della risurrezione. Tu, quel gran Dio che l'universo adora, vivi in me giorno e notte. E sempre la tua voce mi implora e mi ripete: «Ho sete, ho sete di amore»! Anch'io voglio ripetere la tua divina preghiera: ho sete d'amore. Io ho sete d'amore! Sazia la mia speranza, accresci in me, o Signore, il tuo ardore divino. Ho sete d'amore! Quale sofferenza, mio Dio, e come grande! Come vorrei volare da te! Il tuo amore, o Gesù, è il mio solo martirio; perché più brucia d'amore, più desidera amarti l'anima mia. Gesù, fa' che io muoia d'amore per te! (Santa Teresa di Gesù Bambino)