Camminando con San Giuseppe
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Riscoprire la fede
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martedì 7 giugno 2011
Eccezzionalmente presentiamo oggi un secondo post scritto interamente dalla nostra cara Enza:
PREMESSA
Mi impegno a scrivere periodicamente riflessioni sulla persona di S. Giuseppe meditando i vangeli, dall’Annunciazione alla morte del Santo. Questa idea di riflettere sulla persona di Giuseppe, mi è venuta dopo aver chiuso il canale YT. Le gravi aggressioni e i forti giudizi non aiutano nessuno, rendendo invece le persone di buona volontà alquanto confuse. Per i più fragili invece è alto il rischio dell’allontanamento alla vera fede, e non aiuta certamente ad avvicinarsi a chi crede di trovarla in questi Social Network. E’ per questo motivo che mi troverete a scrivere su questo sito con qualche riflessione. Ogni volta mediterò un passo del Vangelo, e cercherò di sviluppare il brano rendendolo vivo per i nostri tempi. Se il lettore vorrà aggiungere qualcosa alla riflessione, è invitato a scriverlo nei commenti
Buona lettura a tutti.
Enza
CAMMINANDO CON SAN GIUSEPPE
Dal Vangelo secondo Matteo. (1, 18-21)
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo:
Sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse:
«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: Egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
RIFLESSIONE SUL VANGELO:
Innanzitutto vediamo come, anche nel presente si compie ciò che era stato annunciato nel passato, e noi possiamo fare lo stesso cammino di fede. Come Giuseppe è stato aiutato da Gesù, anche noi chiedendo l’aiuto del Salvatore riusciremo ad essere genitori che porteranno alla santità i propri figli. Maria e Giuseppe sono due “poveri”, sono servi del Signore che hanno accettato attraverso la sofferenza e l’umiliazione di collaborare al progetto di Dio, all’opera redentiva di Gesù.
Ogni volta che Dio chiama alla vita dobbiamo con docilità dire “Si” anche a costo di sofferenze, perché è l’unico modo per vedere la grandezza e la bontà di Dio su di noi.
Quando il Vangelo ci narra del “nostro santo” è davvero poco, ma basta per farci capire quale grandezza d’uomo è stato, e che con altrettanta grandezza ha accolto la missione a Lui affidata.
Giuseppe è per noi quel servo fedele e prudente che Dio ha messo a capo della Santa Famiglia e dal quale dobbiamo prendere direzione ed esempio. Spesso l’uomo cerca nelle persone il modello da seguire. Oggi poi con i mass media che ci vogliono indirizzare in base alle mode e al pensare comune, non potremo mai vivere una famiglia santa, una famiglia che aiuta Dio nella redenzione. Infatti vediamo molte leggi che indirizzano la persona verso la morte illudendo l’essere umano che la mancanza di sofferenza aiuta a vivere meglio. Così aumentano gli aborti, i divorzi e le convivenze, le quali lasciano sempre una porta aperta alla libertà individuale; molti pensano pure che l’eutanasia sia la soluzione al problema “sofferenza”.
Allora vediamo come molte volte i modelli che la società reclamizza si rivelano inadeguati e contraffatti.
Identificandoci in Giuseppe noi sicuramente camminiamo sulla giusta via, la via di un grande santo. Pensandoci bene, e se vogliamo riflettere, la sua storia può diventare in qualche misura la nostra storia: i suoi sogni, sono anche i nostri sogni, la sua via, la nostra via. Giuseppe è “l’uomo giusto” per eccellenza, che fa tutto ciò che è bello, buono, vero e santo.
“Fame e sete di giustizia” per lui vuol dire desiderare ardentemente ciò che vuole Dio. E’ un vero amante del Signore e collabora ai suoi progetti, riconosciuto volta per volta nelle parole della Torah, nelle vicende quotidiane, nelle norme civili e pure nei sogni.
Noi cristiani riusciamo oggi a capire dalla Parola di Dio cosa Lui vuole da noi? Come primo passo siamo chiamati a camminare sulla via giusta riconoscendoci figli di Dio, molto amati dal Padre che è fedele alle sue promesse. Dobbiamo fare la Sua volontà, Lui che ci dona la vita come vocazione e ci chiede una risposta, proprio per realizzare quel “sogno” che Lui ha su di noi.
I nostri progetti dobbiamo viverli alla luce del Vangelo, di comprendere i segni dei tempi e i bisogni della gente, di andare pure controcorrente davanti all’andazzo e alle ingiustizie del mondo.
Nella vita di Giuseppe non mancano gli inciampi, anche lui ha vissuto forti dolori, ha avuto tanta sofferenza davanti all’amarezza di un “enigma” insolubile e sconvolgente. Non poteva capire il progetto di Dio se non gli veniva rivelato dallo Spirito Santo. Per il momento decide quel che la sua bella coscienza e la legge mosaica gli suggerisce. Accetta con tutte le sue forze il volere di Dio e finalmente la luce divina rischiara la sua notte. Lascia i suoi piani per quelli del Padre celeste, e il dolore si tramuta in amore e l’ansia e l’incertezza in coraggio e fiducia.
Tutti noi abbiamo ostacoli che ci rendono il cammino difficile, quando ci attacchiamo ai nostri piani e brancoliamo nella notte, o non sappiamo dove andare e dubitiamo che sia giusta la via intrapresa. San Giuseppe ci aiuta ad affrontare ogni crisi e paura se lo imitiamo, se chiediamo a lui l’aiuto necessario perché ogni nostra azione sia gradita a Dio. Viviamo su questa terra perché un giorno possiamo conoscere Dio: questo è un dono grande, ma vivremo con Lui solo facendo il Suo volere.
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