Camminando con San Giuseppe - La Santa Famiglia fugge in Egitto
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Riscoprire la fede
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sabato 18 giugno 2011
Continua la riflessione di Enza su San Giuseppe, padre putativo di Gesù:
CAMMINANDO CON S. GIUSEPPE
5a PARTE
LA SANTA FAMIGLIA FUGGE IN EGITTO
Dopo la partenza dei sapienti, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:
«Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
Giuseppe era unito nell’esistenza a Gesù e sua Madre, perciò intuisce ciò che lo aspetta: difficoltà, stenti, rifiuti ed incomprensioni saranno i suoi “compagni di viaggio”. Se leggiamo anche le altre riflessioni vediamo: il disagio della grotta, la profezia di Simeone nel tempio e ora la persecuzione di Erode che uccide massacrando i bambini innocenti, così che Giuseppe è costretto a fuggire in Egitto. Allora possiamo notare che la Santa famiglia sperimenta l’ingiustizia che regna tra gli uomini, ma Giuseppe senza lamentarsi accoglie continuamente le richieste di Dio, dice continuamente “Si”.
Se seguiamo la via che Giuseppe ci ha preparato con la sua obbedienza, sapremo affrontare: contrarietà e sofferenze a causa degli altri; quando tocchiamo con mano che la nostra società si regge sull’egoismo e arrivismo, sullo sfruttamento e sopraffazione.
San Giuseppe risponde sempre con il bene, ma soprattutto crede molto nella giustizia di Dio; sopporta senza disperarsi e paga di persona per un mondo migliore. Lui sa cosa significano violenza e persecuzione, ne ha la certezza quando l’Angelo gli dice: “Alzati, prendi il bambino e sua Madre e fuggi in Egitto, perché Erode sta cercando il Bambino per ucciderlo”. L’Angelo lo avverte che sarà lui ad avvisarlo quando tornare, e la stessa notte Giuseppe fa i bagagli e con il mulo porta la sua amata famiglia in Egitto.
Minacciato, emigrato, esiliato, rifugiato fugge dagli uomini e accetta la prova perché ha fede grande in Dio.
Lui che è innocente, scampa alla strage ordinata da chi sta al potere, per conservare il proprio posto a costo di sangue innocente. Giuseppe condivide il dolore di chi soffre per le ingiustizie vivendole di prima persona sulla propria pelle. Lui rivive le esperienze dei Padri , asserviti in Egitto e poi nel deserto.
Posso a questo punto immaginare il suo desiderio di ritorno in Patria, e pensando alle sofferenze provate da questa nostra Santa Famiglia, non posso non pensare a tutti gli immigrati che stanno fuggendo da persecuzioni e tirannie. La storia continua, proprio perché l’uomo di oggi, come ha fatto Erode, si rifiuta di conoscere Gesù, perché nella conoscenza di Gesù l’uomo non può più ambire al potere solo per dare a se stesso onore e gloria, ma per portare una nazione a vivere nella libertà di leggi fatte a misura d’uomo, per tutti gli uomini, perché davanti a Dio non esiste colore della pelle e neppure nazionalità, avendoci donato la terra per poter vivere tutti come fratelli.
Possiamo inoltre pensare alle guerre e al terrorismo, agli squilibri sociali del nord e sud del mondo, alla giustizia manipolata e all’oppressione dei potenti. Questi sono i moderni “Erode”.
Una cosa altrettanto grave è la diffusa scristianizzazione, la diffusa indifferenza verso la fede e molto spesso, anzi troppo spesso, l’aperta opposizione ai valori del Vangelo; tutto ciò non fa ben sperare.
Io vedo in tutto ciò una mano occulta che vuole estromettere Cristo e la sua Chiesa dalla società odierna.
Così anche noi come Giuseppe, ci troviamo davanti alla via dell’esilio e del deserto e abbiamo il compito di difendere Gesù da chi vuol “farlo fuori”, offrendo con molto coraggio la nostra testimonianza di fede.
Ringrazio perciò Dio, che tramite la Vigna, posso parlare di Gesù senza essere maltrattata e violentata con offese solo perché testimonio Gesù, la Chiesa e la bontà di Dio per noi.
PREGHIERA A S. GIUSEPPE
O San Giuseppe, che hai provato tanto dolore per l’ingiustizia degli uomini, l’amarezza della persecuzione e dell’esilio, che hai protetto Gesù con tanto amore, fa che non ci abbattiamo davanti ai torti e alle sofferenze che incontriamo, che sappiamo rispondere come te alle offese portando sempre il bene dove c’è il male. Donaci perciò di saper difendere Gesù nella nostra vita e testimoniare la nostra fede con coraggio e trasparenza.
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