Riflettiamo Insieme

nella vigna ...

La speranza cristiana

 Oggi, torniamo a riflettere con Enza che, attraverso il racconto della sua esperienza tra le mura vaticane, ci mostra il valore e il significato della "speranza cristiana":

 Oggi, insieme a voi, voglio pensare, parlare e meditare sul significato della “speranza cristiana” che non è la speranza che ci propone il mondo, anche se molti ormai credono che la tecnica, la scienza e il commercio ci salvino; questa gente non fa altro che vivere e far vivere nelle tenebre chi è loro accanto. La speranza nostra si chiama Gesù Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza: con Lui possiamo dire che viviamo nel mondo usando le cose, sapendo che domani tutto può saltare e che solo Gesù rimane e ci consola. 
San Paolo ci dice che, se noi non crediamo nella resurrezione, la nostra fede è vana. Certamente è così! Qual è quella persona che su questa terra ci dice che dopo morti vivremo anche se non avremo creduto in Gesù? Nessuno, perché chi non crede in Cristo non può avere la speranza: per loro la vita non è altro che una bella avventura da vivere con tutte le forze, anche facendo del bene, ma che una volta terminata tutto finisce. Chi dice di non credere, non riconosce neppure i segni che Dio nella sua benevolenza ci dona; questi segni diventano: manie psicologiche, eventi cosmici ecc…, insomma avvenimenti che sempre si sono manifestati nella storia dell’umanità e che noi, ora, vorremmo far credere al mondo che sono mandati da chi si è proclamato Dio, duemila anni fa.
Tante religioni esistono su questo pianeta, ma mai nessun fondatore si è preso la responsabilità di proclamarsi Dio. Hanno posto regole più o meno restrittive, hanno cercato di dare, a loro modo, la speranza di una felicità terrena, ma l’anima…….. no nessuna promessa di resurrezione!
Gesù quando ha iniziato la sua vita pubblica, ha donato speranza. Ha sfamato le folle, ha perdonato, guarito, resuscitato, consolato, promettendo a tutti il regno di Dio se avessero creduto in Lui. La cosa più bella però, è stato il dono di se stesso nell’ultima cena: Lui primo sacerdote, vero uomo e vero Dio,  ha donato se stesso ed ha istituito i sacramenti. La comunione con Lui ci fa come Lui; l’eucarestia diventa una testimonianza luminosa e affascinante, un nuovo modo di intendere la convivenza umana. Chi segue Cristo, vivrà sì con i propri difetti, ma questi si smusseranno un poco alla volta lasciando spazio alla carità, che donata a chi è sofferente in corpo e spirito diventa speranza. Allora vediamo che se riceviamo Cristo vivo, se facciamo un cammino di perfezione e la nostra persona diventa molto simile a Lui, gli altri vedono Cristo in noi e il loro cuore gioisce. In pratica, ascoltando Cristo e testimoniandolo con la nostra vita, lo facciamo rivivere portandolo ai fratelli; lo presentiamo come unico Salvatore non solo per questa vita ma soprattutto per l’altra.
Quale grande nazione ha la divinità così vicina a se, come il Signore nostro Dio è vicino a noi? (Dt 4,7). Gesù è la promessa, è la speranza, è la vita, seguendo Lui possiamo già sperimentare su questa terra il Paradiso.

Voglio portare a voi una mia testimonianza proprio sulla speranza vera che Gesù, nella sua infinita bontà, ha voluto farmi vivere proprio in Vaticano, ma non solo. Molti segni anche a Lanciano, certamente sono segni che solo un cuore unito a Lui può vivere, ma non sempre si possono palesare in quanto sono segni intimi.
Mercoledì sei luglio, arrivata in piazza san Pietro per l’udienza del Papa, ho dovuto far marcia indietro in quanto in questo mese il Pontefice è partito per il suo meritato riposo. Il giorno successivo, alle sette, arrivata all’apertura delle porte della basilica, con grande stupore ho visto che ad ogni altare della chiesa veniva celebrata una messa. Immaginatevi quanti sacerdoti! Gruppi di pellegrini accompagnati da sacerdoti che prenotano gli altari per celebrare la messa e il più ambito è quello del Beato Giovanni Paolo II. Appena entrata, ho chiesto ad una guardia dove celebrassero in Italiano: la gioia è stata vera quando mi disse che potevo dirigermi verso l’altare di san Giuseppe del quale sto facendo la novena, ma che fino alle ore otto avrei dovuto aspettare. Contenta di quest’attesa ne ho approfittato per pregare san Giuseppe. Alle otto in punto vedo uscire dalla sacrestia un sacerdote solo, senza chierichetto, il quale ci dice che quell’altare era prenotato. Allora insieme a lui andiamo davanti ad un altare vicino alla tomba di san Pietro la cui immagine sopra questo altare mostra San Pietro che guarisce il paralitico. Ho avuto la soddisfazione di leggere la prima lettura con il salmo e intonare pure l’alleluia; ma la cosa più grande per me è stata quando il sacerdote, prima di iniziare la santa messa, ci ha comunicato che quella messa veniva celebrata per invocare lo Spirito Santo. In pratica, tutta la celebrazione e la benedizione finale sono avvenute in nome dello Spirito Santo.
Davvero colma di benedizioni, vado poi involontariamente verso la cappella dell’adorazione dove entrano solo quelli intenzionati a pregare e non certamente i curiosi. Ho trascorso tre ore in grazia di Dio, e in questi momenti di distacco dal mondo ho percepito chiaramente la presenza viva di Dio nel mio cuore: benedizioni, pace, benessere, conforto, amore e perdono, sono stati i suoi doni per me in questi giorni. Egli però non fa mancare questi nutrimenti a tutti coloro che lo amano e lo accolgono come Creatore e Salvatore.
La speranza cristiana è la più bella speranza per l’uomo. Preghiamo, ma soprattutto amiamo col cuore coloro che non ci permettono di testimoniarlo a parole, con i fatti e dicono che nulla esiste, disprezzando e perseguitando chi invece crede in Dio. Stiamo vicini pure a quelli che dicono di credere ma che non conoscono la vera speranza, in quanto hanno trascorso l’esistenza a vivere la fede all’acqua di rose. A tutti noi può essere successo per un tempo più o meno lungo di aver evitato di far operare Dio in noi e nelle nostre famiglie proprio perché non conoscevamo il Suo amore. Ma ora che sappiamo cos’è la speranza: per questo dobbiamo, a qualunque costo, portarla ai fratelli, ed anche se con qualche difficoltà, con il dono della nostra vita nel nome di Gesù, riusciremo a mettere Lui al centro e non più noi stessi.
L’assassino di santa Maria Goretti, ad esempio, ha trovato la speranza proprio grazie a questa ragazzina che tanto ha amato il Signore fino a donare la sua vita pur di non peccare.

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Sezione dedicata alla nostra amica Patrizia:

Il Dolore solo se è accettato e offerto diviene gioia, altrimenti può diventare disperazione. Il maligno tenta sempre di farci imboccare questa strada, che porta alla distruzione di sè e degli altri.
La domanda, il grido ci salva, perchè, come un bambino quando invoca la mamma è aiutato da lei, a maggior ragione o tanto più la nostra Mamma Celeste viene in nostro soccorso, portandoci lo Spirito Consolatore che ci fa ritornare la speranza.

Questo dolore non è capito dagli uomini, difficilmente ci possono aiutare, di solito LO aumentano!

Solo TU Signore ci comprendi totalmente, perchè siamo opera Tua. Fa' o Signore che possiamo amare anche chi non comprendiamo o non ci comprende, grazie. (Patrizia)

Gesù Cristo

Gesù Cristo
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Riflettiamo

Impariamo a soffermarci sulle parole e meditiamone il loro significato

L'importanza della preghiera

Chi prega, certamente si salva; chi non prega certamente si danna. Tutti i beati, eccettuati i bambini, si sono salvati col pregare. Tutti i dannati si sono perduti per non pregare; se pregavano non si sarebbero perduti. E questa è, e sarà la loro maggiore disperazione nell’inferno, l’aversi potuto salvare con tanta facilità, quant’era il domandare a Dio le di lui grazie, ed ora non essere i miseri più a tempo di domandarle

(Sant'Alfonso Maria De' Liguori)

Accrescere la cultura

«Io voglio vivere per Gesù e per la Chiesa. La scienza che serve a farmi vivere sempre più per il Signore e per la Chiesa è la cultura della mia vita e tutta la mia vita di cultura». Ogni giorno, ogni ora, ogni istante io sento il bisogno di accrescere le mie conoscenze. E la Chiesa è una fonte inesauribile di vita e di cultura per me!».

(San Pio da Pietrelcina)

Il dono della Sapienza

Nella Sapienza c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni. 
Onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. 
È un’emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell’Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s’infiltra. 
È un riflesso della Luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà.

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Le preghiere dei Santi:

Le preghiere dei Santi:
Noi ci affidiamo a te. Non abbandonarci alla tristezza perché tu, Signore, sei con noi sempre. Tu non ci lascerai un istante. Se non avessi steso la mano, quante volte la nostra fede avrebbe vacillato! Tu, Signore, sei sempre intento ad accogliere le nostre confidenze. Aiutaci a non abbatterci nelle sofferenze fisiche e morali. Non permettere di affliggerci fino a perdere la pace interiore. Fa’ che camminiamo con buona fede, senza inquietudini e sconforti. Noi ci affidiamo a te: prendici la mano e guidaci pur per incogniti sentieri. Insegnaci ad affrontare la prova a mente serena, per amore tuo che la permetti. Donaci di acquistare tesori per la santa eternità. (San Pio da Pietrelcina)

Dio, nostro Padre, tu hai tanto amato gli uomini da mandare a noi il tuo unico Figlio Gesù, nato dalla Vergine Maria, per salvarci e ricondurci a te. Ti preghiamo, Padre buono, dona la tua benedizione anche a noi, ai nostri genitori, alle nostre famiglie e ai nostri amici. Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli ci chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo amato Figlio, che viene per dare al mondo la pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.(Venerabile Giovanni Paolo II)

Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, ti rendiamo grazie per il fatto stesso che tu esisti, ed anche perché con un gesto della tua volontà, per l'unico tuo Figlio e nello Spirito Santo, hai creato tutte le cose visibili ed invisibili e noi, fatti a tua immagine e somiglianza, avevi destinato a vivere felici in un paradiso dal quale unicamente per colpa nostra siano stati allontanati. (San Francesco di Assisi)

Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile. E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te. (Sant'Agostino))

“O Dio di grande Misericordia, bontà infinita, ecco che oggi tutta l’umanità grida dall’abisso della sua miseria alla Tua Misericordia, alla Tua compassione, o Dio, e grida con la voce potente della propria miseria. O Dio benigno, non respingere la preghiera degli esuli di questa terra. O Signore, bontà inconcepibile, che conosci perfettamente la nostra miseria e sai che non siamo in grado di innalzarci fino a Te con le nostre forze, Ti supplichiamo, previenici con la Tua grazia e moltiplica incessantemente su di noi la Tua Misericordia, in modo che possiamo adempiere fedelmente la Tua santa volontà durante tutta la vita e nell’ora della morte. L’onnipotenza della Tua Misericordia ci difenda dagli assalti dei nemici della nostra salvezza, in modo che possiamo attendere con fiducia, come figli Tuoi, la Tua ultima venuta...” (Santa Faustina Kowalska))

Affinché coloro che mi guardano non vedano la mia persona, ma Te in me. Rimani con me. Così risplenderò del Tuo splendore e potrò essere luce per gli altri. La mia luce verrà da Te solo, Gesù, non sarà mio nemmeno un piccolo raggio. Sei Tu che illuminerai gli altri attraverso di me. Ispirami la lode che Ti è più gradita, illuminando gli altri attorno a me. Che io Ti annunci non con le parole ma con l'esempio, con la testimonianza dei miei atti, con lo scatto visibile dell'amore che il mio cuore riceve da Te. Amen. (Madre Teresa di Calcutta))

Signore Gesù, tu hai dato la vita per me: io voglio donare la mia a te. Signore Gesù, tu hai detto: «Amore più grande non c'è che dare la vita per gli amici». Il mio supremo amore sei tu. È sera. Il giorno ormai declina. Resta con me Signore. Voglio seguirti portando la mia croce. Signore, vieni in mio aiuto e guidami nel cammino. La tua voce, Signore, ha un'eco profonda nel mio cuore. Gesù, mio Signore e mio Dio, voglio diventare in tutto simile a te, voglio soffrire e morire con te, per raggiungere con te la gioia della risurrezione. Tu, quel gran Dio che l'universo adora, vivi in me giorno e notte. E sempre la tua voce mi implora e mi ripete: «Ho sete, ho sete di amore»! Anch'io voglio ripetere la tua divina preghiera: ho sete d'amore. Io ho sete d'amore! Sazia la mia speranza, accresci in me, o Signore, il tuo ardore divino. Ho sete d'amore! Quale sofferenza, mio Dio, e come grande! Come vorrei volare da te! Il tuo amore, o Gesù, è il mio solo martirio; perché più brucia d'amore, più desidera amarti l'anima mia. Gesù, fa' che io muoia d'amore per te! (Santa Teresa di Gesù Bambino)