Riflettendo su Santa Brigida di Svezia
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Riscoprire la fede
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sabato 23 luglio 2011
Oggi la chiesa celebra Santa Brigida e noi la celebriamo con una riflessione della nostra cara Enza:
VANGELO (Gv 15,1-8)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli".
Santa Brigida è la patrona d’Europa. Una mistica che si è donata totalmente a Gesù. Rimasta vedova e con otto figli, entrò come terziaria Francescana e fondò un ordine religioso. Educò al cristianesimo i suoi figli insegnando loro la carità cristiana. Questo Vangelo di oggi ci insegna che con il battesimo Dio ci innesta nella Vite che è Gesù. Ecco la grande responsabilità che hanno i cristiani: portare frutto, ed è solo assorbendo la linfa dalla Vite che il tralcio non secca. Purtroppo oggi il mondo ci dice che dobbiamo vivere e godercela finchè possiamo, perché si vive una volta sola, e così seguendo la via larga il popolo si perde nel peccato mortale. Sappiamo che la misericordia di Dio è per sempre, ma l’uomo che spesso è lontano dalla sua Parola di vita eterna, non riesce a far penetrare la bontà di Dio nel proprio cuore, smarrendosi. Se rimaniamo in Gesù portiamo molto frutto, perché Dio che è il “Contadino”, poterà i tralci perché diano frutto. Non solo nella nostra vita possiamo portare frutto se guardiamo a Gesù, ma pure quando moriamo, lì Dio attua l’ultima potatura. Mentre chi elimina Gesù dalla propria vita, mancando della sua linfa si muore spiritualmente e il Signore nell’ultimo giorno taglierà il ramo secco che non ha portato frutto e lo getterà nel fuoco a bruciare.
E’ con la perseveranza, è rimanere in Gesù che Dio accoglierà le nostre suppliche e ci darà tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Chiediamo allora al Signore la grazia che custodisca le nostre famiglie nel bene, e che tutti i cristiani perseguitati abbiano quella pace tanto desiderata. Preghiamo per i governi che nulla più conoscono della carità cristiana. Hanno costruito con le loro mani quegli idoli da dare al popolo per ottenere gloria e potere, lasciando nella povertà e nella tribolazione milioni di famiglie.
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