Riflettiamo Insieme

nella vigna ...

Invitati, tutti, a vivere la Settimana Santa

Concludiamo la giornata liturgica attraverso l'ormai consueto appuntamento di meditazione con le riflessioni di noti sacerdoti e movimenti religiosi. Oggi riflettiamo attraverso le parole di mons. Antonio Riboldi:

La Settimana, che inizia con la Domenica delle Palme, viene giustamente chiamata Santa, perché in essa, non solo si ricordano, ma si celebrano i grandi Misteri della nostra Redenzione: da quella Settimana l'umanità intera ha ricominciato - e può oggi ricominciare - a vivere secondo la vera ragione del suo essere ed esistere, ossia come figli di Dio, quindi eredi del Paradiso. È davvero incredibile ciò che Gesù ha vissuto per ciascuno di noi. Non ci poteva essere un amore più grande. Dio si è preso sulle sue spalle le nostre colpe: un atto d'Amore divino su cui dovremmo meditare per giunge a ringraziare infinitamente, in ogni istante della nostra esistenza. Con la Sua Passione e Resurrezione Gesù, Figlio di Dio, ci ha resi nuovamente creature capaci di Paradiso... se accogliamo e viviamo la Sua Vita in noi.
Credo di fare dono a voi, che con me vivete la fede e l'amore a Gesù, ricordando...

i grandi Eventi di Salvezza che questa Settimana Santa ci fa rivivere.

Si inizia con questa DOMENICA DELLE PALME, che introduce la settimana con una cerimonia festosa: quella dell'ingresso solenne di Gesù: un 'trionfo', ma subito seguito dal racconto della Passione. Gesù, nel suo cuore, sa che cosa lo attende, al di là delle apparenze di accoglienza che il popolo gli dimostra. La Chiesa dona ai fedeli un ramoscello di ulivo, segno della Pace che il sacrificio stesso del Cristo ci ha guadagnato, per portarla ogni giorno nelle nostre case.
Il Giovedì Santo ha due grandi celebrazioni
Al mattino tutti i sacerdoti si uniscono al Vescovo in Cattedrale, come a testimoniare la profonda comunione che deve esistere tra di loro, e, durante la S. Messa del S. Crisma, vengono benedetti e consacrati gli oli, che serviranno per i sacramenti dal Battesimo alla Cresima, all'Ordine. È sempre suggestivo lo spettacolo dell'unità del presbiterio con il vescovo: è un affermare di 'essere una cosa sola, chiamati a portare la salvezza nel nome di Gesù a tutti i fratellì.
La sera del Giovedì Santo si celebra la memoria dell'Ultima Cena e viene così ricordato il grande Sacramento in cui Gesù si fa 'Pane di vità nella Messa e Presenza continua nel tabernacolo: Gesù sempre realmente in noi, vicino e tra noi. Quale immenso dono avere sempre Dio con noi, solo che lo vogliamo!
Al termine della Messa, solennemente, il SS.mo Sacramento viene deposto in un tabernacolo, come veglia prima della Passione, che in ogni parte del mondo diviene notte di adorazione. L'altare viene spogliato delle tovaglie, come a manifestare il 'silenzio di Gesù', che vive la Sua Passione. Le campane tacciono, come segno di partecipazione al Suo dolore ed invito alla riflessione.
Il VENERDÌ SANTO è il giorno del silenzio e della memoria. In tutte le Parrocchie o Chiese, nel pomeriggio, normalmente alle 15, in ricordo della morte in croce di Gesù, l'assemblea si riunisce per l'ascolto del Vangelo della Passione e Morte. Un annuncio che è seguito da preghiere che abbracciano il mondo intero. Segue l'introduzione della Croce, che viene scoperta lentamente, mostrando Gesù Crocifisso, che, deposto vicino all'altare, riceve con un bacio l'adorazione dei suoi fedeli. Infine viene distribuita la S. Comunione, come fosse la deposizione dalla croce di Gesù in noi. E di nuovo cala il silenzio, che si prolungherà fino alla notte della Resurrezione.
Giorni davvero carichi di Mistero e di Amore, che non possono e non devono lasciarci indifferenti, se davvero siamo Suoi discepoli. É grande il prezzo pagato da Dio per la nostra salvezza e non si può far finta di nulla!
In tante parti poi si celebra la solenne Via Crucis nei paesi, che è un testimoniare e partecipare al Calvario di Gesù. Un rito che in tanti suscita commozione, ma soprattutto deve portare alla conversione.
Il SABATO SANTO regna un grande Silenzio, rispettoso certamente perché partecipa del silenzio di Gesù morto nel sepolcro, ma insieme anche.... grande Attesa della Pasqua di Resurrezione. Verso la Mezzanotte ha inizio la solenne Veglia pasquale. Una veglia che è vivere la memoria della nostra storia, dopo la creazione, attraverso la lettura di brani significativi del Vecchio Testamento, fino al momento dell'ANNUNCIO della RESURREZIONE, in cui si sciolgono le campane, per annunciare a tutta la Comunità che Gesù è risorto e, quindi, inizia la Festa.
Durante la S. Messa, dopo l'omelia del celebrante, avviene la benedizione dell'acqua, che servirà per i battesimi, frutto della resurrezione. E nel canto del Gloria le campane tornano a suonare come a confermare l'annuncio della grande Gioia: Gesù è davvero Risorto.
'Grande notte' la definisce S. Agostino, perché è la nuova creazione a cui apparteniamo. Una notte da vivere davvero con gioia e con fede. Per quella notte della Resurrezione di Gesù, noi, con il battesimo, siamo rinati e, per noi, si è aperta la possibilità di tornare in Cielo! Una notte carica di fede, di gioia, di pace!
Lasciamoci condurre dalla riflessione di Paolo VI, in questa Domenica delle Palme, per essere preparati a vivere una tale esperienza_
"Siamo presi tutti da due timori: il timore di parlare per non sminuire l'impressione che certamente il racconto sacro e tragico della Passione produce nelle anime, ben sapendo quale urto di fatti e sentimenti è questo racconto, e il timore di tacere, per non lasciar sfuggire il significato di mirabili pagine di Vangelo. Dobbiamo invitare le anime nostre a impossessarsi di questo racconto, a ricordarlo, a meditarlo, a introdurlo nel circuito dei nostri pensieri e a coglierne qualcosa, anzitutto che dalla passione di Cristo dipende il nostro ultimo fine, la nostra salvezza.
Ci limiteremo a menzionare gli elementi di cui si compone il rito solenne della Domenica delle Palme in cui si inserisce in sede liturgica il racconto della Passione.
Il rito ha due parti. La prima riguarda le Palme e cioè il trionfo messianico di Cristo. I fedeli hanno in mano dei rami di ulivo o di palma: li agitano quasi per rievocare e ripetere l'avvenimento che allora dichiarò chi era Gesù. Il quel giorno fu attribuito il nome che è diventato suo: Cristo, che vuol dire Messia, il Re, l'Unto e il Consacrato di Dio, che è poi anche il nostro nome, perché ci chiamiamo cristiani. Proprio in quel giorno, in quel concorso di popolo, Gesù lasciò che fossero riconosciute ed esaltate la sua personalità e la sua missione e gli venisse attribuito apertamente il titolo di Cristo e Messia. Questa è la prima fase liturgica, simboleggiata dalle palme, dalla processione, dalla letizia che la pervade con una nota di misticismo diffuso.
Nella seconda parte, la Santa Messa è caratterizzata dalla lettura della Passione del Signore. A differenza della prima essa è improntata a mestizia, a un profondo senso di commozione e tragedia. La liturgia si fa d'improvviso triste e grave, e la croce, eccola qui, dinnanzi a noi.
Figlioli, lasciamoci impressionare da queste altissime verità. Lasciamoci commuovere, sì, commuovere. C'è molto bisogno di scuotere i nostri sentimenti stagnanti, opachi, incapaci di vibrare dinnanzi a queste supreme lezioni. Sentiamo nelle nostre anime ciò che Gesù Cristo sentì in se medesimo. Che da Lui passi il fluido, la corrente dei suoi sentimenti, per trasformare e accendere i nostri! Gesù ci ha amato, ci ama. Ha offerto la sua vita per noi: ciascuno di noi è debitore a Lui di una salvezza per cui è occorso il prezzo del suo sangue. Gesù si è avvicinato a noi con la dedizione più completa e generosa. E noi non possiamo, non dobbiamo, rimanere inerti. Curviamo invece la fronte e con il Centurione ripetiamo: 'Veramente costui è il Figlio di Dio!"'. (11 aprile 1965)
Carissimi, ora tocca a noi 'entrare' con la fede e il cuore, nel Cuore aperto di Gesù che ci attende. Dovremmo essere capaci, nel limite del possibile, di programmare questi giorni santi, soprattutto il Giovedì, Venerdì e Sabato Santo, nella grande offerta dell'amore di Gesù, partecipando ai santi riti che la Chiesa celebra.
Quando c'è fede e amore, credetemi, si può programmare tutto, a cominciare da quello che più tocca le profondità del cuore.
 Questa Settimana Santa, se partecipata con fede e intensità, può essere una svolta nella nostra vita, che a volte è priva di quel senso di Bellezza che solo il Risorto sa donare.
L'augurio che posso fare a ciascuno di voi è che questa settimana sia davvero l'occasione per dare ordine alla vita dello spirito e così poter partecipare alla gioia del Risorto.
Auguri e....
BUONA SETTIMANA SANTA DI PASSIONE E DI AMORE!

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Sezione dedicata alla nostra amica Patrizia:

Il Dolore solo se è accettato e offerto diviene gioia, altrimenti può diventare disperazione. Il maligno tenta sempre di farci imboccare questa strada, che porta alla distruzione di sè e degli altri.
La domanda, il grido ci salva, perchè, come un bambino quando invoca la mamma è aiutato da lei, a maggior ragione o tanto più la nostra Mamma Celeste viene in nostro soccorso, portandoci lo Spirito Consolatore che ci fa ritornare la speranza.

Questo dolore non è capito dagli uomini, difficilmente ci possono aiutare, di solito LO aumentano!

Solo TU Signore ci comprendi totalmente, perchè siamo opera Tua. Fa' o Signore che possiamo amare anche chi non comprendiamo o non ci comprende, grazie. (Patrizia)

Gesù Cristo

Gesù Cristo
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Riflettiamo

Impariamo a soffermarci sulle parole e meditiamone il loro significato

L'importanza della preghiera

Chi prega, certamente si salva; chi non prega certamente si danna. Tutti i beati, eccettuati i bambini, si sono salvati col pregare. Tutti i dannati si sono perduti per non pregare; se pregavano non si sarebbero perduti. E questa è, e sarà la loro maggiore disperazione nell’inferno, l’aversi potuto salvare con tanta facilità, quant’era il domandare a Dio le di lui grazie, ed ora non essere i miseri più a tempo di domandarle

(Sant'Alfonso Maria De' Liguori)

Accrescere la cultura

«Io voglio vivere per Gesù e per la Chiesa. La scienza che serve a farmi vivere sempre più per il Signore e per la Chiesa è la cultura della mia vita e tutta la mia vita di cultura». Ogni giorno, ogni ora, ogni istante io sento il bisogno di accrescere le mie conoscenze. E la Chiesa è una fonte inesauribile di vita e di cultura per me!».

(San Pio da Pietrelcina)

Il dono della Sapienza

Nella Sapienza c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni. 
Onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. 
È un’emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell’Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s’infiltra. 
È un riflesso della Luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà.

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Le preghiere dei Santi:

Le preghiere dei Santi:
Noi ci affidiamo a te. Non abbandonarci alla tristezza perché tu, Signore, sei con noi sempre. Tu non ci lascerai un istante. Se non avessi steso la mano, quante volte la nostra fede avrebbe vacillato! Tu, Signore, sei sempre intento ad accogliere le nostre confidenze. Aiutaci a non abbatterci nelle sofferenze fisiche e morali. Non permettere di affliggerci fino a perdere la pace interiore. Fa’ che camminiamo con buona fede, senza inquietudini e sconforti. Noi ci affidiamo a te: prendici la mano e guidaci pur per incogniti sentieri. Insegnaci ad affrontare la prova a mente serena, per amore tuo che la permetti. Donaci di acquistare tesori per la santa eternità. (San Pio da Pietrelcina)

Dio, nostro Padre, tu hai tanto amato gli uomini da mandare a noi il tuo unico Figlio Gesù, nato dalla Vergine Maria, per salvarci e ricondurci a te. Ti preghiamo, Padre buono, dona la tua benedizione anche a noi, ai nostri genitori, alle nostre famiglie e ai nostri amici. Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli ci chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo amato Figlio, che viene per dare al mondo la pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.(Venerabile Giovanni Paolo II)

Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, ti rendiamo grazie per il fatto stesso che tu esisti, ed anche perché con un gesto della tua volontà, per l'unico tuo Figlio e nello Spirito Santo, hai creato tutte le cose visibili ed invisibili e noi, fatti a tua immagine e somiglianza, avevi destinato a vivere felici in un paradiso dal quale unicamente per colpa nostra siano stati allontanati. (San Francesco di Assisi)

Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile. E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te. (Sant'Agostino))

“O Dio di grande Misericordia, bontà infinita, ecco che oggi tutta l’umanità grida dall’abisso della sua miseria alla Tua Misericordia, alla Tua compassione, o Dio, e grida con la voce potente della propria miseria. O Dio benigno, non respingere la preghiera degli esuli di questa terra. O Signore, bontà inconcepibile, che conosci perfettamente la nostra miseria e sai che non siamo in grado di innalzarci fino a Te con le nostre forze, Ti supplichiamo, previenici con la Tua grazia e moltiplica incessantemente su di noi la Tua Misericordia, in modo che possiamo adempiere fedelmente la Tua santa volontà durante tutta la vita e nell’ora della morte. L’onnipotenza della Tua Misericordia ci difenda dagli assalti dei nemici della nostra salvezza, in modo che possiamo attendere con fiducia, come figli Tuoi, la Tua ultima venuta...” (Santa Faustina Kowalska))

Affinché coloro che mi guardano non vedano la mia persona, ma Te in me. Rimani con me. Così risplenderò del Tuo splendore e potrò essere luce per gli altri. La mia luce verrà da Te solo, Gesù, non sarà mio nemmeno un piccolo raggio. Sei Tu che illuminerai gli altri attraverso di me. Ispirami la lode che Ti è più gradita, illuminando gli altri attorno a me. Che io Ti annunci non con le parole ma con l'esempio, con la testimonianza dei miei atti, con lo scatto visibile dell'amore che il mio cuore riceve da Te. Amen. (Madre Teresa di Calcutta))

Signore Gesù, tu hai dato la vita per me: io voglio donare la mia a te. Signore Gesù, tu hai detto: «Amore più grande non c'è che dare la vita per gli amici». Il mio supremo amore sei tu. È sera. Il giorno ormai declina. Resta con me Signore. Voglio seguirti portando la mia croce. Signore, vieni in mio aiuto e guidami nel cammino. La tua voce, Signore, ha un'eco profonda nel mio cuore. Gesù, mio Signore e mio Dio, voglio diventare in tutto simile a te, voglio soffrire e morire con te, per raggiungere con te la gioia della risurrezione. Tu, quel gran Dio che l'universo adora, vivi in me giorno e notte. E sempre la tua voce mi implora e mi ripete: «Ho sete, ho sete di amore»! Anch'io voglio ripetere la tua divina preghiera: ho sete d'amore. Io ho sete d'amore! Sazia la mia speranza, accresci in me, o Signore, il tuo ardore divino. Ho sete d'amore! Quale sofferenza, mio Dio, e come grande! Come vorrei volare da te! Il tuo amore, o Gesù, è il mio solo martirio; perché più brucia d'amore, più desidera amarti l'anima mia. Gesù, fa' che io muoia d'amore per te! (Santa Teresa di Gesù Bambino)